Green Hill, anche la Brambilla al corteo

Nuova manifestazione per chiedere la chiusura dell'allevamento di Montichiari sabato 19 novembre dalle 14. Pressioni sul sindaco Zanola perchè sospenda la licenza.

(red.) Ci sarà anche Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, alla manifestazione fissata il 19 novembre a Montichiari (Brescia) per chiedere la chiusura della struttura in cui vengono allevati cani beagle destinati alla sperimentazione scientifica.
Ed è un vero e proprio assedio, anche mediatico, quello che sta cingendo da più fronti l’azienda bresciana, la cui attività, da sempre in discussione da parte degli animalisti, ha trovato una sponda anche nella giustizia, con l’apertura di un fascicolo in procura a Brescia per accertare se nell’allevamento ci siano “violazioni della normativa statale e regionale in materia di tutela del benessere degli animali di affezione” e di un esposto a firma della titolare del dicastero del Turismo.
Ora che il sindaco Elena Zanola ha “in mano una istanza di chiusura motivata e basata su precise e gravissime violazioni rilevate all’interno della struttura di Green Hill”, deve, secondo i rappresentanti del coordinamento “Fermare Green Hill”,  necessariamente “seguire il ritiro della licenza di allevamento e vendita di animali ai laboratori di vivisezione”.
Pressione, proteste, iniziative, azioni,  che hanno visto il coinvolgimento degli organi di stampa e tv dopo che anche il Tg satirico di canale 5 “Striscia la notizia”, con il suo inviato Edoardo Stoppa, si è occupato della struttura di via San Pancrazio e  dopo che, alcuni animalisti, nelle scorse settimane, si sono resi protagonisti di una clamorosa protesta culminata con l’occupazione non stop dei tetti dei laboratori della multinazionale.
“Non siamo di fronte ad un’ipotesi campata in aria”, afferma il coordinamento “Fermare Green Hill”, “ma ad una situazione concreta, inconfutabile, che non dovrebbe avere altro esito se non quello del ritiro della licenza all’attività e della chiusura della struttura. Siamo però lucidi e dunque consci di quanto in questa società il profitto dei potenti venga difeso più della vita dei deboli e degli sfruttati. Il sindaco deve decidere se dare priorità al dolore e alla sofferenza e la prigionia di migliaia di cani rinchiusi nel lager di Montichiari, o agli affari sporchi di sangue di una multinazionale della tortura come Marshall. La scelta che noi tutti faremmo senza pensarci un attimo non è purtroppo mai la stessa che organi politici e istituzionali fanno in questi casi”.
Dopo la petizione che ha raccolto 5milioni di firme per chiedere la chiusura del sito ora una nuova manifestazione di protesta con lo scopo unico, avvertono i promotori, di opporsi alla vivisezione.
Per questo motivo viene chiesto ai partecipanti, attesi da tutta Italia (sono stati predisposti pullman con partenza da numerose città) “di non portare bandiere, striscioni o altro con i propri loghi o sigle. Questo perché non si esprima una riduttiva partecipazione di “appartenenza” ma la voglia di sentirsi individualmente partecipi nella lotta alla vivisezione”.
L’appuntamento a cui il ministro Brambilla ha richiamato, trasversalmente, diversi colleghi in Parlamento, è alle 14 in piazza del municipio a Montichiari, con partenza del corteo alle 15.

 

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