La difesa: «Riassolvete i Marino»

Più informazioni su

    cottarelli.jpgIl giorno della strage Cottarelli non erano a Brescia, è stato detto al processo d'Appello.

    (red.) I difensori dei cugini trapanesi Vito e Salvatore Marino hanno chiesto l'assoluzione per i loro assistiti al processo d'appello in corso a Brescia per la strage di via Zuaboni, in cui vennero uccisi Angelo Cottarelli, la moglie Marzenna e il figlio Luca.
    Era il 28 agosto del 2006 e, per gli avvocati, quel giorno i due siciliani (già assolti con formula piena in primo grado: leggi) non erano a casa di Cottarelli e neppure a Brescia.
    I legali Giuseppe Pesce, Renato Bianchi e Giovanni Palermo hanno cercato di smontare le prove portate in aula dal sostituto procuratore generale Domenico Chiaro, che venerdì scorso aveva chiesto l’ergastolo (leggi qui).
    E' stata pesantemente messa in dubbio, tra l'altro, soprattutto la credibilità del faccendiere triestino Dino Grusovin, accusatore dei cugini Marino, ora scomparso da mesi.
    Sono state infatti le sue parole a collocare i Marino in via Zuaboni quel terribile giorno e la sera prima della strage per un sopralluogo.
    Secondo la difesa, alcuni dei fatti raccontati da Grusovin si verificarono invece il 22 agosto, cinque giorni prima. Quando l'uomo si era recato a Desenzano con Vito e Salvatore Marino, per prelevare Salvatore Gandolfo, che aveva fatto affari con Angelo Cottarelli.
    Insieme erano venuti a Brescia per cercare Francesco Tartamella, l'intermediario siciliano di tutto il complicato giro di affari tra Vito Marino e Cottarelli. E lo avevano fatto anche all'esterno della villetta di via Zuaboni.
    Insomma, il 28 agosto, giorno della strage, Grusovin non era in città e non c’erano neppure i Marino. La sua testimonianza è quindi inverosimile, tanto più che sulle tre vittime dell'omicidio non sono state trovate tracce degli accusati.

    Più informazioni su

    Commenti

    L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.