“Juliette” Cremona, due arresti bresciani

Emilio Smerghetto e M. P. avrebbero procurato le ragazze al locale notturno finito in un'inchiesta per prostituzione e spaccio di droga.

Più informazioni su

prostituzione_cinese(red.) Giro di prostituzione, spaccio di sostanze stupefacenti e due carabinieri coinvolti. C’è tutto questo nell’inchiesta aperta a settembre dell’anno scorso e che ha portato a vari arresti per quanto avveniva nel locale notturno “Juliette” di Cremona. Un’indagine che ha portato anche a Brescia dove sono finiti in manette i cugini L. e M. P., noti tra Soncino ed Orzinuovi per aver gestito altri locali. Nel mirino anche la moglie dell’ultimo, I. E. K.. Per loro l’accusa è di spaccio nel locale cremonese. Nell’operazione è finito anche il carabiniere Andrea Grammatico, vicecomandante della caserma di Vescovato. Per lui l’accusa e di aver portato cocaina ed essere entrato nel giro per sfruttare la sua posizione e far evitare i controlli. Agli arresti anche l’imprenditore locale David Mazzon.
Secondo l’accusa, le ragazze, per la maggior parte italiane e studentesse universitarie fuori dal cremonese, venivano reclutate come persone immagine. Ma poi fatte prostituire con tariffe che andavano fino a 1.000 euro. A portarle nel locale, secondo gli inquirenti, erano Emilio Smerghetto di Padenghe e il bresciano M.P.. Tra le altre accuse, ci sono quelle di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il militare deve rispondere anche di calunnia, falso e concussione, così come il collega Massimo Varani. In questo caso, i due carabinieri avrebbero inserito delle informazioni false negli atti o indotto i consumatori di droga verso un certo spacciatore così da poterlo arrestare. I cugini Pizzi, il carabiniere Grammatico e i bresciani Smerghetto e M.P. si trovano in carcere, il militare Varani ai domiciliari, mentre la moglie di Marco Pizzi e David Mazzon hanno l’obbligo di firma.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.