Sfratti, sei picchetti di Diritti per Tutti

L'associazione Diritti per Tutti molto attiva in città. "Emergenza casa ancora forte anche nel capoluogo, non solo in provincia".

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    picchetto-diritti-per-tutti(red.) Straordinaria giornata di mobilitazione contro gli sfratti la mattina di lunedì 29 giugno a Brescia. Sei picchetti in contemporanea hanno bloccato altrettanti sfratti. Presenti circa un centinaio di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti, Magazzino 47 e Collettivo gardesano autonomo con sfrattati e occupanti.
    “Restano in casa la famiglia italiana di Stefania, in Via Bettinzoli, di Fasil Ali, il barbiere pachistano di Contrada del Carmine, di Nasir Siddique, operaio pachistano di via Diaz, di Sarr Mareme, donna senegalese di Contrada San Giovanni, del muratore pachistano Safdar Iqbal, dell’elettricista romeno Bogdan. Tutte famiglie con bambini piccoli e vittime della morosità incolpevole, di lavoratori che hanno subito il licenziamento o il fallimento dell’azienda in cui erano occupati. Una grande dimostrazione di forza, tra l’altro in periodo di Ramadan e solo due giorni dopo la manifestazione di sabato per casa-permessi-dignità per tutti”.
    Secondo gli attivisti che hanno partecipato ai picchetti, “il modo migliore per preparare l’incontro con il nuovo prefetto, a cui sarà chiesta una moratoria degli sfratti e la garanzia che non si proceda con sgomberi contro le occupazioni abitative. La mattinata odierna dimostra che l’emergenza sfratti è ancora drammaticamente presente anche nella città di Brescia (dove nel 2014 gli sfratti sono stati 802, più 9% rispetto all’anno precedente) e non solo in provincia. Dimostra anche l’insufficienza e la parzialità degli strumenti di intervento per contrastare gli sfratti con il progetto contenimento del comune: servono alloggi ad affitto sociale e centri per l’emergenza abitativa”.

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