A2A: vendere le quote, salvare il bilancio

Si tratta di un'operazione non più procrastinabile, come è emerso dalla Commissione Bilancio. Il Comune alienerà il 2,5% delle quote.

palazzo loggia per slide(red.) Vendere: un imperativo categorico. Lo dovrà fare il Comune di Brescia se vuole recuperare 70 milioni di euro e non sforare il Patto di Stabilità. E, sul piatto, ci sono le azioni di A2A, la multiutility dei Comuni di Brescia e Milano, che, entro dicembre, dovrebbero essere alienate nella misura del 2,5%.
Una decisione che appare oramai come ineludibile e che è stata discussa venerdì 21 novembre nel corso della Commissione Bilancio che si è tenuta a Palazzo Loggia.
Lo ha ribadito l’assessore al Bilancio, Paolo Panteghini, che ha spiegato che la cessione delle azioni, in accordo con il socio meneghino, servirà a non andare “in rosso”  per 13 milioni di euro, secondo quanto previsto dai dettami di legge.
Brescia quindi deterrà il 25% delle quote, contro l’attuale 27,5%. Una cessione che non potrà essere procrastinata ulteriormente, sebbene il valore in Borsa possa subire fluttuazioni (al ribasso) non favorevoli alla vendita.
Contrario all’operazione l’ex sindaco Adriano Paroli (Forza Italia), mentre per il capogruppo in Loggia Mattia Margaroli tale decisione deve essere affrontata entro l’anno per non incorrere in pesanti sanzioni.
Vendere è necessario anche per Fabio Capra, capogruppo Pd, il quale non vede alternativa all’attuale situazione di cassa.

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