Siccità, agricoltori del Chiese scrivono a prefetto

Dal 10 agosto i bacini idroelettrici montani stanno trattenendo grosse quantità di acqua, mentre dal 19 agosto ulteriori riduzioni delle portate derivate.

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    (red.) L’incremento delle temperature e la scarsità delle precipitazioni stanno condizionando pesantemente la conclusione dell’annata agraria in provincia di Brescia, specialmente per quanto riguarda i territori che dipendono dal bacino del fiume Chiese. Lo sostiene in una nota stampa Confagricoltura Brescia. 

    Nel corso di una riunione del Consorzio Chiese è stato evidenziato come dal 10 agosto i bacini idroelettrici montani stiano trattenendo grosse quantità di acqua, mentre dal 19 agosto prossimo dovrebbero essere messe in atto ulteriori riduzioni delle portate derivate, assolutamente incompatibili con questa fase della stagione agraria. Per questo motivo, Confagricoltura Brescia, insieme alle altre organizzazioni agricole bresciane, ha scritto una lettera indirizzata ai responsabili della gestione dei bacini e al prefetto di Brescia, Annunziato Vardè.

    “Si rischiano gravi danni per le aziende agricole, che potrebbero vedere vanificato gran parte del proprio lavoro – spiega il direttore di Confagricoltura Brescia, Gabriele Trebeschi –, e non sono esclusi problemi di natura ambientale e civile: per questo motivo chiediamo che siano immediatamente messi in atto adeguati rilasci di acqua in coordinamento con i bacini dell’Alto Chiese, per non pregiudicare il compimento delle attività agricole in corso. Inoltre – continua Trebeschi -, al termine della stagione, sarà necessario studiare e attuare una serie di interventi strutturali per rivedere la gestione delle concessioni e il rapporto con i gestori idroelettrici: dobbiamo evitare di ritrovarci in una situazione di continua emergenza”.

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