Brescia, autopsia sul piccolo morto al Civile

Paolo contagiato dal batterio serratia marcescensche. Era nato prematuro in un parto gemellare, si trovava nel reparto di terapia intensiva neonatale.

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    (red.) Nella giornata dilunedì 14 agosto è stata svolta l’autopsia sulla salma del piccolo Paolo, neonato morto all’ospedale Civile di Brescia, in seguito a un’infezione causata dal batterio serratia marcescensche, che provoca febbre, brividi, shock settico e difficoltà a respirare e ne si può venire a contatto nel caso di lunghi ricoveri in ospedale.

    Come noto il neonato era nato prematuro in un parto gemellare. Si trovava nel reparto di terapia intensiva neonatale dalla nascita, insieme con il fratello. Attualmente la Procura di Brescia ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Non si esclude che a breve del personale sanitario possa essere iscritto nel registro degli indagati. Un atto dovuto, insieme con l’ispezione dei Nas, su richiesta del pm Caty Bressanelli. Sulla vicenda, la Regione Lombardia ha dato mandato ad Ats Brescia di avviare una commissione d’inchiesta per una serie di accertamenti sulla tristissima vicenda. Anche la struttura sanitaria ha aperto una procedura di controllo interno. 
    Per quanto riguarda il reparto di terapia intensiva neonatale, restano sotto controllo i sei neonati ancora ricoverati e risultati positivi al batterio Serratia marcescens. La situazione sarebbe sotto controllo. Dopo il focolaio epidemico, che ha complessivamente interessato dieci neonati (quattro i bambini infettati, tra cui il piccolo deceduto, sei casi di colonizzazione, presenza di batterio senza malattia) l’accettazione del reparto è stata sospesa. 

    “La famiglia preferisce non rilasciare dichiarazioni”, fa sapere l’avvocato Chantal Frigerio, legale dei genitori del neonato. “Provano un grande dolore. Non rabbia e nemmeno accanimento, solo dolore”, dice l’avvocato bresciano aggiungendo: “Vogliono sapere perché è accaduto e se ci sono responsabilità”. 

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