Fatture false per 10 milioni: 2 arresti e dieci indagati

Coinvolta azienda che aveva lavorato anche per l'Expo di Milano. Dal 2010 al 2016 dichiarazioni false, crediti Iva fittizi. Fermati due bresciani.

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(red.) Fatture false per operazioni inesistenti, riciclaggio, compensazioni con crediti Iva fittizi e reati tributari vari. C’è tutto questo nei risultati di un’indagine condotta per tre anni dalla Guardia di Finanza di Sarnico e che ha portato a tre arresti e a un totale di dieci indagati. I due finiti in manette sono Fabrizio Franzoni 46enne bresciano di Pisogne, in carcere, e un 39enne di Pian Camuno ai domiciliari, entrambi dipendenti di un’azienda camuna. La stessa impresa che si occupa di montare strutture tecnologiche e che ha lavorato anche per l’Expo di Milano.

Dall’analisi della documentazione riferita al periodo che va dal 2010 al 2016 della società sotto indagine è emerso un giro di fatture false per 10 milioni di euro. Quindi, dichiarazioni fiscali fraudolente, un sistema di truffa ai danni dello Stato ben collaudato e assegni usati per pagare una parte delle fatture false emessi a favore di persone compiacenti e di società attive nel settore alberghiero e della ristorazione nelle disponibilità degli interessati. Nelle ore precedenti a sabato 14 luglio l’accusa ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Bergamo le due ordinanze di custodia cautelare e l’iscrizione degli indagati, di cui sette per vari reati tributati e tre per riciclaggio.

In più, disposto il sequestro di 6 milioni di euro e, per i tre coinvolti dal riciclaggio, bloccati beni per 230 mila euro. Secondo gli inquirenti, i due bresciani finiti agli arresti si facevano figurare come dipendenti della società regista, ma di fatto erano amministratori. Tra gli accusati ci sono anche un bergamasco, un bresciano di Ospitaletto come “cartiera” e un commercialista di Imola.

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