Rapina a Zogno, chiesti 3 anni per figlio Buonanno

Mercoledì l'udienza per i tre che a fine gennaio avevano compiuto un blitz nella bergamasca. Tra loro anche il congiunto del capo procuratore di Brescia.

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    (red.) Nella giornata di mercoledì 11 luglio al tribunale di Bergamo si è svolta un’udienza nell’ambito del processo con rito abbreviato per la rapina a mano armata commessa il 31 gennaio all’interno di un supermercato orobico a Zogno e all’orario di chiusura. Erano stati in tre ad entrare in azione, di cui anche Gianmarco Buonanno, figlio di Tommaso procuratore capo di Brescia. Lui, 32enne, era armato di mitraglietta, mentre i due complici  avevano altre due armi e tutti con il volto coperto. Avevano minacciato le cassiere riuscendo a portare via un bottino di circa 12 mila euro.

    In seguito al furto, venne fermato uno di loro mentre cercava di nascondersi in garage, poi Buonanno rintracciato per aver guidato dopo la rapina l’auto a suo uso e intestata al padre e infine il terzo componente. Il figlio del magistrato, dopo il carcere, si trova attualmente agli arresti domiciliari, mentre gli altri due sono ancora nell’istituto di pena. Nell’udienza di mercoledì l’accusa ha chiesto 3 anni di reclusione per Buonanno e 8 anni e sei mesi per i complici. La differenza di trattamento è connessa al fatto che il 32enne è incensurato e ha già risarcito il supermercato e le cassiere rimaste traumatizzate nella rapina. Il 12 settembre è prevista la sentenza.

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