Via Corfù, tre espulsi e revoca licenza Coccinella

Tre pakistani saranno rimpatriati. Intanto, arriva la chiusura definitiva del locale recidivo. Presidio della Lega. Il sindaco chiede più forze d'ordine.

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(red.) Nelle ore precedenti a martedì 10 luglio sono emersi nuovi sviluppi dopo quanto accaduto mercoledì 4 con la rissa tra stranieri e poi nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 in via Corfù a Brescia Due, in città. Dei cinque pakistani che la Polizia ha identificato e fermato, i tre che sono risultati essere non in regola con il permesso di soggiorno e quindi clandestini saranno portati martedì 10 mattina in un centro di identificazione ed espulsione. In seguito saranno poi messi su un aereo con volo di sola andata per il Pakistan. Di certo nessuno dei tre giovani è l’autista che nella rissa era salito su un’auto bianca investendo il gruppo.

Vettura che nella notte tra venerdì e sabato era stata data alle fiamme e coinvolgendo anche quella di un ignaro cittadino. La zona è conosciuta per i frequenti episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, ma stavolta sembra che la droga non c’entri nulla. Infatti, la rissa scoppiata mercoledì sarebbe dovuta al fatto che il conducente dell’auto bianca, connazionale degli altri, avrebbe rivolto delle frasi ingiuriose contro una ragazza. Così, secondo gli investigatori che hanno raccolto le testimonianze, dal bar Coccinella che si trova nella stessa via e già al centro di vari provvedimenti di sospensione, sono usciti gli asiatici che hanno innescato le violenze. A proposito degli altri coinvolti rispetto ai tre che saranno espulsi, la questura sta valutando la posizione, quindi se hanno un permesso di soggiorno oppure se hanno presentato ricorso al Tar dopo un eventuale diniego.

Sul fronte anche dell’incendio dell’auto, gli inquirenti stanno indagando analizzando anche le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza. E nel frattempo da parte della questura è in arrivo un provvedimento di revoca della licenza del bar Coccinella per essere recidivo. Proprio i dintorni del locale lunedì 9 luglio sono stati occupati dai consiglieri comunali della Lega e per discutere del tema della sicurezza che sarà affrontato anche in Consiglio il 30 luglio in un’interrogazione. Il capogruppo Massimo Tacconi solleva la questione soprattutto per il parco Gallo e le vie vicine, ma senza dimenticare anche la stazione e via Solferino, oltre ai controlli sui locali che spesso sono stati chiusi per spaccio o liti. E chiede presidi fissi di sicurezza guidati dalla Polizia Locale o dagli agenti della questura.

E dallo stesso Carroccio propongono di riprendersi i quartieri e le vie più a rischio tramite iniziative ed eventi che coinvolgano i cittadini. Nel frattempo, in questo panorama lunedì il sindaco Emilio Del Bono, che ha la delega alla Sicurezza, ha partecipato a una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura dopo i fatti di via Corfù. E dal tavolo è emerso che il primo cittadino chiederà al ministro dell’Interno Matteo Salvini di inviare più forze dell’ordine a Brescia insieme ai 15 già attivi per la Polizia Locale e i 75 che saranno assunti. Sulla zona di via Corfù e nei dintorni il servizio di pattugliamento è incrementato, ma il sindaco chiede a livello di Governo che i Comuni possano intervenire sulle licenze dei locali pubblici e che i rimpatri dei clandestini siano più rapidi. Di certo, come è emerso dalla riunione, aumenteranno i controlli e presidi anche intorno alla stazione ferroviaria.

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