Scaroni aggredito a Verona, riapre il processo

Dal 30 ottobre al tribunale di Venezia si riesaminerà giudizio che aveva assolto sette agenti per quell'aggressione ai danni del tifosi del Brescia calcio.

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(red.) Si torna a parlare della vicenda di Paolo Scaroni, il tifoso del Brescia calcio che il 24 settembre del 2005 alla stazione di Verona e dopo aver assistito alla partita Hellas Verona-Brescia venne colpito da alcuni poliziotti mentre saliva sul treno di ritorno. Per quei fatti il 18 gennaio del 2013 sette agenti del Reparto celere di Bologna vennero assolti in primo grado per prove insufficienti e la sentenza venne letta in un’aula gremita di sostenitori bianco-blu che erano andati per solidarietà. Ma poi ha ottenuto un risarcimento di 1,4 milioni di euro.

La notizia delle ore intorno a giovedì 21 giugno è che la Corte d’Appello di Venezia ha accolto il ricorso del legale di Scaroni e disposto la riapertura del processo da ottobre. Il motivo sta nel fatto che già l’accusa formulata dal magistrato Beatrice Zanotti e dal legale civile aveva sottolineato il fatto che non si era tenuto conto della testimonianza di Scaroni e nemmeno dei due amici che quel giorno stavano salendo con lui in treno.

Durante quel processo di primo grado era emerso come le botte sarebbero arrivate in una situazione di tranquillità tra alcune cariche, ma non sarebbe stato così per Paolo e le persone in causa. I due amici erano riusciti a salire sul vagone, mentre Scaroni venne malmenato con i manganelli e prima di finire in coma. A distanza di quei fatti e di fronte al fatto che ci sarebbero nuove prove, il 30 ottobre ripartirà il processo e quando saranno sentiti un ufficiale di Polizia e i tre chiamati in causa.

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