Trenord, “tra affitti e immobilismo paritetico”

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    (red.) La situazione del trasporto ferroviario della Lombardia è di quotidiana evidenza agli oltre 600.000 utenti che si servono di Trenord, così come non si contano le dichiarazioni che rimbalzano le responsabilità dell’attuale situazione di degrado. Per OR.S.A. – Ferrovie il problema nasce dall’accordo sottoscritto all’atto di costituzione di Trenord, che prevede il pagamento di 118 mila euro annui per il noleggio del materiale rotabile e del canone di locazione.

    “Complessivamente, in questi 9 anni, Trenord ha riconosciuto a Trenitalia e a FNM la “modica” cifra di un miliardo e 62 milioni. Nonostante la significativa cifra, Trenitalia e FNM non hanno fatto investimenti per rinnovare il materiale, anzi, per permettere l’incremento di produzione richiesto dalla Regione, Trenitalia ha dirottato in Lombardia materiale rotabile in fase di dismissione da altri territori. La nostra è una delle poche Regioni in cui circolano le cosiddette vetture 38.000, costruite nel lontano 1968, le ALN diesel 668 degli inizi anni 70, e quelle doppio piano di fine anni 70, ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi sprovviste di qualsiasi comfort per il viaggiatore”.

    Quindi, spiega il sindacato autonomo, oltre a pagare il noleggio per materiale obsoleto -peraltro acquistato dalle proprietà con soldi pubblici – Trenord è stata costretta, in considerazione della vetustà del materiale rotabile, di farsi carico dei maggiori costi per la manutenzione. “Per recuperare risorse economiche Trenord ha messo in campo azioni che hanno determinato, e continuano a determinare, una forte conflittualità sindacale. Vedasi il mancato rinnovo del Contratto Aziendale di Lavoro scaduto da oltre due anni, turni di lavoro non rispettosi degli accordi intervenuti, personale che durante il periodo di formazione non viene retribuito, mancate assunzioni con conseguente abuso del lavoro straordinario, carenze nei magazzini dei pezzi di ricambio. Questa situazione è peggiorata da una proprietà paritetica che ha portato all’immobilismo gestionale a cui si sommano scelte manageriali decisamente sbagliate, come la firma di un Contratto di Lavoro che ha creato iniquità e che crea tutt’oggi divisioni tra il personale, e la paralisi nel 2012 dell’intero sistema ferroviario Lombardo, con l’istituzione di un nuovo programma di gestione del personale chiamato Goal Rail”.

    “Allo stesso modo riteniamo che le gare, richiamate come soluzione anche da componenti sindacali, a nostro parere non risolvono certamente i problemi dei pendolari lombardi, anzi – se fatte per lotti piccoli- rischiano di frammentare il servizio regionale Lombardo e peggiorare l’attuale situazione. Ricordiamo che, nei casi di privatizzazione del trasporto pubblico locale, le ricadute si sono dimostrate negative sia per i cittadini che per i lavoratori interessati. E’ recente la notizia della rinazionalizzazione del trasporto ferroviario in atto in Inghilterra . A nostro parere servono affidamenti per tempi medio lunghi – sino a vent’anni- con garanzia di investimenti certi per il materiale rotabile. Infatti le altre Regioni sottoscrivono Accordi di Servizio con Trenitalia, con garanzia di rinnovo della flotta del materiale rotabile, mentre in Lombardia regna la completa incertezza sul futuro”.

    In Italia le imprese che producono nuovo materiale rotabile sono solo tre, quindi, nella migliore delle previsioni, per la Lombardia ne parleremo nel 2022. “La politica e la proprietà devono riconoscere gli errori fatti e svoltare in tempi rapidi. La Lombardia non può continuare ad essere la cenerentola ferroviaria del nostro Paese. OR.S.A. da sempre è contro lo scenario delle gare di appalto ed è a sostegno per affidamenti a lungo termine per questo intraprenderà, da subito, le adeguate iniziative politiche e d’informativa fra i Ferrovieri, e sarà un vero baluardo in difesa del lavoro e a sostegno di un vero sviluppo del trasporto ferroviario in Lombardia”.

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