Calcinato, omicidio Esposito, 16 anni per Dione Cheikh

Così ha stabilito il giudice per il senegalese che il 5 marzo 2017 uccise il pizzaiolo con dodici coltellate e per futili motivi. Ma esclusa la crudeltà.

Più informazioni su

(red.) Nella giornata di giovedì 5 aprile al tribunale di Brescia il giudice Alessandra Di Fazio ha condannato in primo grado e con rito abbreviato a 16 anni di carcere Dione Cheikh. E’ il senegalese che la sera del 5 marzo del 2017 uccise all’esterno della propria abitazione di Calcinato, nel bresciano, il pizzaiolo 37enne Gennaro Esposito. Alla vittima erano state inferte dodici coltellate dopo una lite di cui il movente non è mai emerso, ma pare per futili motivi. I due, entrambi con precedenti per droga, quella sera si trovavano nell’abitazione del padre del senegalese in via San Germano.

Nell’appartamento si era verificato lo scontro che aveva poi portato Gennaro Esposito a uscire nel cortile per scappare alla furia dell’interlocutore. Ma per lui era stato inutile, perché poi venne raggiunto dall’aggressore che lo ha ucciso. L’africano venne quindi arrestato, ma negli interrogatori non aveva mai parlato del movente e si era espresso con frasi senza senso. Tanto che nel processo al seguito, concluso appunto in primo grado con la condanna, il suo avvocato aveva chiesto, ma sempre rigettata, la perizia psichiatrica.

Nel corso dell’udienza il pubblico ministero Erica Battaglia aveva chiesto per l’assassino una condanna a 30 anni. Ma il giudice non l’ha accolta, così come nemmeno l’aggravante della crudeltà e neanche le istanze dell’avvocato dell’imputato. Quindi, 16 anni di carcere oltre a una provvisionale di 80 mila euro per la moglie della vittima e 50 mila euro ciascuna per le due figlie. Il legale di Cheikh dice di attendere le motivazioni prima di decidere un eventuale ricorso in appello.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.