Politica in lutto, è morto bresciano Giovanni Prandini

Aveva 78 anni e si era legato alla Democrazia Cristiana. Aveva svolto diversi incarichi (anche ministro) in vari governi. Lascia i figli Ettore e Giovanna.

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(red.) Lutto per la politica bresciana e nazionale. All’età di 78 anni – compiuti il 22 gennaio – è morto Giovanni Prandini. Nato a Calvisano, era stato un funzionario e politico italiano, Ministro della Marina Mercantile e dei Lavori pubblici. Venne eletto per la prima volta deputato nel 1972 per il collegio di Brescia con la Democrazia Cristiana a cui è sempre appartenuto fino alla sua scomparsa, tanto da diventarne anche segretario provinciale. Poi eletto senatore nella IX e X legislatura. Il democristiano Guido Bodrato lo inserì in quella che definì “banda dei quattro” riferita al gruppo formato da Prandini, Paolo Cirino Pomicino, Francesco De Lorenzo e Carmelo Conte.

Ha fatto parte delle commissioni parlamentari di Finanze, Interni, Igiene pubblica e sanità, Affari costituzionali, Difesa, Agricoltura e foreste, Industria, commercio e turismo, Lavoro e previdenza sociale, Agricoltura e produzione agroalimentare ed Esteri. È stato anche ministro della Marina Mercantile nel governo di Giovanni Goria e in quello di Ciriaco De Mita e dei Lavori pubblici nel sesto e settimo governo di Giulio Andreotti. Il 15 gennaio del 1992 la Camera dei Deputati aveva respinto una mozione di sfiducia presentata dai Verdi proprio contro Prandini.

Era stato anche sottosegretario di Stato per il Commercio estero nel primo governo di Bettino Craxi. Ha avuto a che fare anche con problemi giudiziari. Nel febbraio del 2010 venne condannato a un risarcimento di 5 milioni di euro per abuso di potere (sostituzione di bandi di concorso con trattative private) durante il mandato da ministro dei Lavori Pubblici. La condanna gli era stata inflitta dalla Corte dei Conti. Venne anche condannato alla pena in detenzione, ma in seguito la sentenza venne annullata. Giovanni Prandini lascia il figlio Ettore, presidente della Coldiretti di Brescia e in Lombardia e la figlia Giovanna che è presidente di Sintesi Spa del gruppo Brescia Mobilità.

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