Elezioni, Lancini (Adro) sarà al Parlamento Ue

Per dimissioni a Bruxelles tra chi è stato eletto alla Camera o al Senato, l'ex primo cittadino bresciano noto per i suoi guai giudiziari sale di livello.

(red.) Dopo le elezioni politiche e, nel caso della Lombardia, anche regionali avvenute domenica 4 marzo, si sta componendo il mosaico dei parlamentari e consiglieri, tra i quali diversi bresciani, che approderanno tra gli scranni della Camera, del Senato e del Pirellone. Valutando le dimissioni a livello nazionale di chi è stato eletto a livello di uno degli organi e quindi non potendo ricoprire altri incarichi, il territorio bresciano potrà vedersi rappresentato a livello europeo, quindi a Bruxelles, da una vecchia conoscenza. Secondo i calcoli fatti da Bresciaoggi che ne dà notizia, si tratta dell’ex sindaco di Adro Oscar Lancini.

Raggiungerà il Parlamento Europeo in virtù di altri passi indietro da parte di chi è stato eletto alla Camera o al Senato. Lancini si era fatto conoscere per gli adesivi come Sole delle Alpi sui muri dell’asilo di Adro e poi per l’arresto del 2013 sfociato nella condanna a tre anni nel gennaio del 2017. Ma anche per aver negato la mensa della scuola elementare “Gianfranco Miglio” ai bambini che non pagavano e, con il Sole delle Alpi, portando anche alla condanna da parte della Corte dei Conti per 10.600 euro con gli assessori che componevano la sua giunta. L’arresto ai domiciliari nel 2017 era arrivato per l’area feste di Adro in quanto avrebbe modificato gli appalti e incassando accuse per truffa e turbata libertà degli incanti. Lancini, attualmente vicesindaco di Adro, farà l’eurodeputato e subentrando, tra gli altri, a Matteo Salvini.

Restando nel bresciano, ma con vista sui risultati delle elezioni regionali, sono stati eletti anche Francesco Ghiroldi e Floriano Massardi per la Lega e sindaci di Piancogno e Vallio Terme, con Alessandro Mattinzoli di Forza Italia e primo cittadino di Sirmione. Considerando che il testo unico sugli enti locali vieta di ricoprire più cariche, i tre dovranno decidere cosa fare e quindi un passo indietro. Per esempio, le dimissioni da sindaco portando allo scioglimento del Consiglio comunale e l’arrivo di un commissario fino alle elezioni del 2019. Oppure, lo stesso Consiglio potrebbe concedere al sindaco un po’ di tempo per pensare e comunque portare alla decadenza. In questo caso sarà la stessa giunta a guidare il paese verso le amministrative. Per Mattinzoli e Massardi l’incarico si chiuderà nel 2019, quindi al massimo potrebbero rinunciare a un anno da sindaco. Nel caso di Ghiroldi, che guida il Comune di Piancogno dal 2016, invece, potrebbe aprirsi la strada delle elezioni anticipate.

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