Mostra A Life, quasi 10 mila per Ferlinghetti

La Fondazione Brescia Musei ha tracciato un bilancio tra quanti hanno partecipato all'esposizione dell'artista che è un esponente della Beat Generation.

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(red.) Nella giornata di lunedì 5 marzo la Fondazione Brescia Musei ha tirato le somme e tracciato il bilancio per quanto riguarda i visitatori della mostra “A Life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation, ribellione e poesia” che si è chiusa il 18 febbraio al museo di Santa Giulia dopo un mese di proroga. Il battito della Beat Generation ha conquistato il cuore dei bresciani che hanno visitato l’esposizione e risposto con partecipazione agli eventi collaterali organizzati durante l’allestimento. Nella mostra di Luigi Di Corato, Giada Diano e Melania Gazzotti, l’approfondimento della figura cruciale di Lawrence Ferlinghetti come poeta, pittore, editore e agitatore culturale americano di origini bresciane ha offerto ai visitatori la possibilità di comprendere il fenomeno che tra gli anni Cinquanta e Sessanta, da New York a San Francisco, dalla costa est alla costa ovest, ha dato vita a un ambiente culturale underground ormai consegnato al mito.

Dall’inaugurazione del 7 ottobre, avvenuta in occasione della Notte della Cultura, al 18 febbraio, sono stati 9.492 i biglietti staccati. Visto il forte legame di Ferlinghetti con la città (è infatti negli anni Duemila che il poeta ha ritrovato il certificato di nascita del padre Carlo Leopoldo nell’archivio comunale di Brescia e la sua casa natale nel quartiere Carmine), il Comune e Brescia Musei si sono impegnati nel promuovere la riscoperta di uno degli artisti più eclettici e importanti del Novecento, dando così ai visitatori la possibilità di vivere un’esperienza culturale inedita e la possibilità di rivedere, al contempo, gli spazi museali di Santa Giulia. Di rilevanza la partecipazione delle scuole, con le attività educative collegate alla mostra: le visite guidate hanno accompagnato scuole primarie e secondarie, in un’immersione nelle atmosfere dell’epoca, grazie a stampe, fotografie e registrazioni esclusive, per comprendere l’influenza della beat generation sulla produzione culturale contemporanea e sulla società di oggi.

Attenzione anche alla formazione degli educatori, con quattro incontri Educational dedicati agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie, agli operatori del turismo e ai mediatori culturali. Grande interesse per le visite guidate del giovedì sera al museo, un ciclo di incontri rivolti agli adulti con approfondimenti sulla Beat Generation tra arte, musica e scrittura. Il fenomeno visto attraverso la settima arte ha trovato spazio anche al cinema Nuovo Eden, con sette titoli per sei serate dedicate ai temi della mostra (tra capolavori della storia del cinema, documentari e pellicole poco conosciute per rievocare quell’epoca leggendaria) e un totale di 352 spettatori. Si è tenuta anche una proiezione speciale nell’ambito di “Ciak, azione! Cinema e Museo”, progetto condiviso tra i Servizi Educativi di Fondazione Brescia Musei e del Nuovo Eden per le scuole di Brescia e provincia. Alla proiezione è stata abbinata una speciale visita guidata alla mostra. L’esposizione è stata concepita come di rilevanza nazionale per la qualità scientifica dei contenuti e delle opere esposte.

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