Testamento biologico, prime disposizioni

Martedì alcuni bresciani si sono presentati al Broletto per consegnare le loro volontà nel processo di fine vita. Si tratta dei primi del genere in città.

(red.) Quella di martedì 27 febbraio è stata una giornata storica per Brescia. A palazzo Broletto, sede dell’Anagrafe comunale, sono state consegnate le prime cinque Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), cioè il testamento biologico. E proprio il 27 febbraio del 2017 dj Fabo morì in Svizzera dopo il suicidio assistito e che ha fatto partire la sensibilizzazione su questo tema.

Due uomini e tre donne bresciane si sono presentati agli uffici consegnando le loro disposizioni – che possono essere aggiornate o revocate nel corso del tempo – sull’accettare o meno le terapie nel percorso di fine vita. Gli atti, non una pratica obbligatoria e realizzabile su un normale foglio di carta, saranno custoditi dal Broletto aspettando l’istituzione del registro annuale. Attualmente sono 48 i Comuni che in tutta la Lombardia hanno approvato il registro sul testamento biologico.

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