Civati con il Magazzino: “Sciogliere organizzazioni fasciste”

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    (red.) “Ieri notte è stato colpito il Magazzino 47, a Brescia. I giornali locali scrivono: ‘Nuovo allarmante episodio dopo il rogo al campo nomadi di via Orzinuovi’ e, aggiungerei, le bombe carta contro le casette di via Gatti. Nelle stesse ore è comparso, in pieno centro, uno striscione di Brescia identitaria, la sigla che raggruppa tutta l’ultradestra della zona, che suona come un’inquietante rivendicazione. Il ‘rogo’ è stato appiccato ai libri, con gesto altamente evocativo di un passato di violenza e di sopraffazione che alcune organizzazioni vogliono far tornare in questo Paese, in particolare in una città, come Brescia, che più di altre nel Dopoguerra è stata colpita dalla delirante e brutale violenza terroristica di stampo fascista”. Lo scrive sul suo blog il segretario di Possibile, Pippo Civati, candidato di Liberi e Uguali alla Camera in Lombardia.

    “Esprimo a nome di Liberi e uguali la nostra solidarietà al Magazzino 47 – aggiunge Civati – e la preoccupazione per il continuo ripetersi di questi episodi, a centinaia, tra pestaggi, violenze di strada, intimidazioni da parte di chi predica odio e lo pratica, in perfetta coerenza con l’apologia del fascismo che la nostra Costituzione vieta esplicitamente e che la Repubblica dovrebbe far rispettare. Il ministro dell’Interno ieri sera in tv spiegava che va messo in atto un ‘percorso’ di ‘tranquilla fermezza’: per ora abbiamo visto molta che – loro sì – si stanno strutturando in un ‘percorso’ che prevede una vera escalation di violenza che rischia di diventare incontenibile”.

    “Per tutte queste ragioni – conclude Civati – torniamo a chiedere, da antifascisti e pacifisti, che si interrompa questa spirale e che i responsabili di questi innumerevoli episodi siano consegnati alla giustizia e sciolte le loro organizzazioni, contrarie alla legge e avversarie non di questa o quella parte politica, ma di tutta la Repubblica italiana”.

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