Secondini, Cgil: “Costretti a comprarsi divise“

Il sindacato lancia l'allarme sul vestiario insufficiente o non equipaggiato per gli agenti che operano nelle carceri. "Tute estive per lavorare d'inverno".

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(red.) “Ormai da anni l’Amministrazione Penitenziaria non fornisce agli uomini e alle donne
della Polizia Penitenziaria delle carceri bresciane, come quelle lombarde, gli effetti vestiario, divise, tute mimetiche, scarpe basse, anfibi operativi etc”. L’allarme viene lanciato dalla Segreteria della Fp Cgil di Brescia e dal coordinatore regionale Calogero Lo Presti che in una nota diretta al Provveditore Regionale e ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria di
Roma evidenziano il dato.

Nella missiva il sindacato denuncia un “quadro di assoluto disagio non solo personale, ma anche un danno d’immagine a un corpo di Polizia dello Stato in quanto sovente i lavoratori si vedono costretti a prestare il proprio compito istituzionale con un vestiario ormai desueto e logoro, dove nel periodo invernale sono costretti svolgere servizi operativi indossando la tuta estiva in quanto unica disponibile, le divise non vengono sostituite da anni, forniture di effetti con taglie errate o mancanti. Tra l’altro il problema riguarda anche il personale neo assunto da poche settimane privo di gran parte degli effetti vestiario. Altro dato rilevato, che dovrebbe far riflettere l’Amministrazione, Regionale e Dipartimentale, riguarda l’acquisto, purtroppo a loro spese, degli effetti, da parte del personale, come anfibi, scarpe basse, camicie etc.

La Fp Cgil ritiene che il personale abbia mostrato, e mostra, molta più sensibilità della medesima Amministrazione Penitenziaria dal momento che acquista, di tasca propria, gli effetti che dovrebbero essere forniti dall’Amministrazione per preservare l’immagine e il decoro del corpo della Polizia Penitenziaria, ma anche della propria salute poiché è letteralmente impossibile prestare servizio in condizioni climatiche avverse senza un adeguato equipaggiamento vestiario o con le scarpe rotte. La Fp Cgil – conclude – sollecita l’Amministrazione Penitenziaria a intraprendere, con la massima urgenza, ogni iniziativa a risoluzione del problema”.

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