Lettere al direttore

Immigrazione a Brescia, il cortocircuito della stampa di sinistra

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    Sul tema dell’immigrazione nella nostra città, la stampa nazionale e internazionale di sinistra in questi giorni è andata in cortocircuito. A distanza di pochi giorni, Le Monde ha citato Brescia come modello mondiale di integrazione mentre L’Espresso l’ha dipinta come la culla della xenofobia e del razzismo, con uno sconcertante articolo intitolato “Brescia nera, viaggio nella città dove cresce il razzismo”. Semplificare un problema così complesso è impresa ardua, ma sicuramente hanno torto sia l’una che l’altra testata. Non possiamo infatti dire che il percorso di integrazione degli immigrati a Brescia sia concluso. Ci sono alcuni quartieri dove gli stranieri sono maggioranza rispetto agli italiani e questo crea enormi problemi legati principalmente alla sicurezza e al disagio sociale. Dall’altro lato tuttavia possiamo con certezza dire che Brescia non è una città razzista. È solo stanca dei problemi portati dalle migliaia di immigrati clandestini presenti in città.

    Chiedere il rispetto delle regole non significa essere xenofobi. Lo stesso Procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso ha ammesso che “L’impatto sul territorio Bresciano di immigrati clandestini in numero cospicuo e crescente contribuisce a creare condizioni di crescita di fenomeni di devianza criminale in termini ancor più marcati che nell’area milanese”. Questo significa descrivere la realtà, non mistificarla, e chi non vuole vederla è fuori dal mondo o semplicemente non vive sul territorio bresciano.

    In città un cittadino su cinque è immigrato e la disoccupazione tra gli stranieri regolari è del 18%. Due dati che spiegano in maniera chiara come a Brescia non sia possibile al momento accogliere altre persone. Chi dice che servirebbero più immigrati per la nostra economia o per pagarci le pensioni mente sapendo di farlo. Per questo è necessario un cambio radicale nelle politiche migratorie a livello nazionale e mi auguro che il 4 marzo anche dalle urne bresciane emerga questa esigenza.
     
    Simona Bordonali
    Assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione 
    Regione Lombardia 

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