Farmacie nel mirino, l‘ultima a Lumezzane

Martedì un solitario si è fatto consegnare l'incasso alla Bruschi di San Sebastiano. Altri tre casi a Brescia, Milzano e San Pancrazio. Allarme Federfarma.

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(red.) E sono quattro in una settimana. Si tratta delle farmacie bresciane che nell’arco di sette giorni hanno subito una rapina in provincia e con diverse dinamiche e situazioni. L’ultima in ordine di tempo si è verificata nel tardo pomeriggio di martedì 6 febbraio a quella del dottor Bruschi a San Sebastiano di Lumezzane. Quando stava per giungere l’orario di chiusura, un bandito solitario armato di coltello è entrato nel negozio di medicinali con obiettivi diversi dall’acquistare farmaci. Ha raggiunto il bancone e minacciato il titolare per poi intimargli di consegnare l’incasso.

Il professionista, scioccato e impaurito per quanto stava succedendo, non ha potuto fare altro che assecondarlo consegnandogli il denaro in cassa, qualche centinaio di euro. Subito dopo il malvivente è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Ma come detto, è solo uno degli episodi che si sono verificati nell’arco di pochi giorni. Uno dei più drammatici era avvenuto a San Pancrazio di Palazzolo dove in qualche modo un addetto del negozio della famiglia Busseti era riuscito a fermare un ladro che aveva esploso alcuni colpi di pistola.

Un’altra situazione si era registrata in via Zara, alla farmacia Don Bosco, dove la titolare per difendersi aveva lanciato alcuni oggetti contro un bandito, poi fatto fuggire e abbandonato la cassa a terra dopo l’intervento del fratello della gestrice che lo aveva colpito con uno sgabello e spruzzato spray al peperoncino. Infine, alla Taffarello di Milzano dove, anche in questo caso, un solitario armato di spranga aveva sradicato la cassa ed era fuggito facendosi inseguire dalla titolare, ma riuscendo a scappare.

Di fronte a questi episodi, una vera e propria escalation, la presidente di Federfarma Brescia Clara Mottinelli ha annunciato un incontro in prefettura per chiedere più prevenzione e misure di sicurezza. Una serie di raid del genere erano avvenuti tra il 2012 e il 2013 spingendo i vari negozi a dotarsi di misure di sorveglianza con le telecamere e più controlli delle forze dell’ordine. Ora si chiederà di potenziare queste attività, mentre ai titolari e addetti potrebbero essere proposti dei corsi di autodifesa.

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