Pressioni a Gedit, chiesta condanna per Zanola

L'8 febbraio la sentenza per l'ex sindaco di Montichiari, rea di aver imposto una convenzione onerosa con la società cui dava la colpa dei cattivi odori.

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(red.) Nella giornata di mercoledì 31 gennaio al tribunale di Brescia si è svolta l’udienza conclusiva del processo a carico dell’ex sindaco di Montichiari Elena Zanola, per le presunte pressioni sulla Gedit e la discarica gestita dalla società. Nel corso della lunga giornata davanti al giudice Vittorio Masia, hanno parlato i legali delle parti civili e quelli dell’imputata, prima di dare spazio alla discussione. Al termine, il pubblico ministero Fabio Salamone ha chiesto che l’accusa di tentata violenza privata venga inclusa nell’abuso d’ufficio e falso.

E pur senza quantificare la richiesta della pena, ha indicato i motivi del perché l’ex primo cittadino dovrebbe essere condannata. In pratica, la Zanola avrebbe fatto di tutto per ricondurre la colpa degli odori di Vighizzolo alla Gedit e sollecitare i cittadini a dire che la situazione sarebbe tornata normale e tranquilla con la chiusura dell’impianto. Ma l’interesse dell’ex primo cittadino non erano i residenti, secondo il pm, bensì la convenzione compensativa con la stessa società. Quindi, gli avvocati della Gedit hanno chiesto che si proceda per tentata concussione e abuso d’ufficio e falso, mentre i difensori della Zanola hanno chiesto l’assoluzione. La sentenza arriverà l’8 febbraio.

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