Folzano, nuova chiamata di Sandrini alla madre

Domenica 21 sera il 33enne, che sarebbe stato rapito tra Turchia e Siria, ha telefonato alla parente: "non ce la faccio più a vivere in queste condizioni".

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(red.) Alessandro Sandrini, il 33enne bresciano di Folzano che sarebbe stato rapito al confine tra la Turchia e la Siria mentre si trovava in vacanza nell’ottobre del 2016, è tornato a farsi sentire. Lo scrive il Giornale di Brescia che ha interpellato la madre con la quale l’ultima conversazione con il figlio è giunta domenica sera 21 gennaio. Il giovane avrebbe detto alla parente di non farcela più a vivere in quelle condizioni e avrebbe criticato lo Stato perché non farebbe nulla per aiutarlo, quindi chiede di rivolgersi alla stampa per tenere sollevato il suo caso.

E da quanto scrive il quotidiano bresciano, citando le dichiarazioni che la madre di Alessandro ha ricevuto dal figlio, Sandrini non sarebbe stato preso al termine della settimana di vacanza in Turchia, come era emerso, ma subito al secondo giorno di permanenza. Era il 3 ottobre del 2016 quando il 33enne era partito con un volo da Orio al Serio, facendo scalo a Istanbul e da qui ad Adana per il periodo di riposo. Aveva in programma di restare una settimana, ma il secondo giorno, dopo aver chiamato la madre per avvisarla dell’arrivo, sarebbe stato imprigionato da mani ignote. Per un anno non si è più saputo nulla fino al 19 ottobre 2017 quando a Folzano la madre ha ricevuto una telefonata dal figlio che le spiegava la situazione in cui era finito.

A seguire, erano arrivate le chiamate del 3 e 22 dicembre e l’ultima, in ordine di tempo, del 21 gennaio. In quelle chiamate Alessandro aveva rivelato di essere stato rapito e che in cambio della sua liberazione lo Stato italiano avrebbe dovuto pagare un riscatto. Dopo l’ultima telefonata, gli investigatori hanno provato a contattare l’utenza del mittente sentendo delle parole in arabo, quindi è facile immaginare che la zona sia quella compresa tra la Siria e la Turchia. In ogni caso gli inquirenti non escludono alcuna pista, dal rapimento a un gesto dello stesso Sandrini.

Pare che alla madre sia stato anche chiesto un indirizzo di posta elettronica per inviare un video che mostrerebbe il giovane. Lo stesso 33enne ha rivelato alla donna di trovarsi in una stanza chiusa da una porta blindata e che chi gli porta da mangiare ha un cappuccio sul volto e indossa abiti militari. In Italia la situazione continua a essere monitorata tra il ministero degli Esteri e la questura di Brescia che si mantengono in contatto con la famiglia a Folzano.

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