Caso Mazzano, reazioni in paese dopo aggressione

I cittadini: non baby gang, ma paura di bulli e vandali. In Comune si valutano delle campagne. Padre di uno dei ragazzi si scusa con quello del ferito.

Più informazioni su

    (red.) Quella di martedì 16 gennaio è stata una giornata dedicata alle reazioni a Mazzano, nel bresciano, dove un 17enne che si stava recando a una lezione di musica è stato aggredito da due ragazzini di 11 e 13 anni, perfino con il lancio di una pietra al volto. E a peggiorare la situazione c’è il fatto che i due, non avendo nemmeno 14 anni, per legge non possono essere imputabili. A questo si aggiunge anche un incendio appiccato a un’attrazione all’interno di un parco pubblico del paese. Da una parte ci sono i cittadini che hanno timore di questo panorama che si è venuto a creare.

    Ma gli stessi abitanti dicono anche che non è come sta succedendo nei vari episodi a Napoli, tanto da far intervenire il ministro dell’Interno Marco Minniti parlando di “metodi terroristi”. In questo scenario si inserisce anche la posizione del questore di Brescia Vincenzo Ciarambino che sottolinea come il fenomeno sia stato preso in considerazione prima di Natale, quando si parlava di possibili baby gang in città. Da via Botticelli si precisa che non sarebbe stato rilevato alcun fenomeno strutturato, ma si parlerebbe di atti di bullismo e microcriminalità singoli.

    Dal Comune di Mazzano il sindaco Maurizio Franzoni sottolinea come il paese sia finito al centro delle cronache provinciali per l’atto vandalico al parco e l’aggressione. Ci si interroga sull’educazione, mentre la Polizia locale ha predisposto un monitoraggio all’ingresso e uscita dalle lezioni. A Mazzano saranno attivati gli stessi agenti e i carabinieri per un piano con cui coinvolgere anche le scuole. Intanto, il padre del 17enne aggredito ha reso noto che il figlio, per fortuna, ha preso solo una botta sotto un occhio e le sue condizioni non preoccupano. E ha ricevuto la telefonata di scuse da parte del padre di uno dei due aggressori.

    Più informazioni su

    Commenti

    L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.