Frode fiscale, chi sono i coinvolti di “All Inclusive“

Uno studio milanese cercava prestanome per intestare le aziende. Molte di queste erano fasulle. Soluzioni per evadere il fisco. Frode da oltre 1 miliardo.

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(red.) La provincia di Brescia ancora una volta terra di fatture false e frode fiscale. E’ questo che emerge dall’inchiesta “All Inclusive” che ha portato la Guardia di Finanza della compagnia di Chiari, coordinata dal pubblico ministero bresciano Fabio Salamone, a compiere arresti e perquisizioni. Si tratta di 176 società – molte di queste in realtà solo virtuali – che si rivolgevano a uno studio milanese di consulenza tributaria e di lavoro per avere le “istruzioni” su come evadere il fisco.

Tra quelli finiti in manette con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale c’è Graziano Gesti, figlio del fondatore dello studio professionale, insieme alla fidanzata Elisabetta Dell’Onore. Manette anche per il nipote di lei, Fabrizio Musetti, con il lodigiano Antonio Roveda che viene considerato il tuttofare dello stesso studio meneghino.

Per diversi reati fiscali sono stati arrestati anche i bresciani A.B., Salvatore Donsì di Coccaglio e Luca Pedrali di Castelcovati, mentre un altro non sarebbe reperibile. Da quanto emerso dalle indagini, una sede delle aziende fasulle era stata intestata a un indirizzo che corrisponde alla sala comandi della stazione ferroviaria di Rovato.

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