Truffa Rovereto, bresciano-regista tra gli indagati

Il gavardese a capo di un gruppo avrebbe rubato pezzi di ricambio per 1 milione di euro dall'Arcese Trasporti vendendoli ad altre officine compiacenti.

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    (red.) La procura trentina di Rovereto, aprendo un’inchiesta per truffa ai danni dell’azienda Arcese Trasporti che si occupa di trasporto su gomma di vari prodotti, ha iscritto nel registro degli indagati sei persone, di cui anche un bresciano che sarebbe il regista dell’intera operazione. Il raggiro sarebbe iniziato nel 2014 ed è proprio nella seconda fase che sarebbe entrato un cittadino di Gavardo a gestire le fila.

    Tanto che l’accusa per tutti è di associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata e autoriciclaggio per un totale di quasi un milione di euro. L’indagine è scaturita dopo una denuncia da parte dei titolari dell’azienda trentina per qualche elemento sospetto nella fatturazione degli acquisti di diversi pezzi di ricambio. In pratica, secondo l’accusa, i sei indagati avrebbero rubato i pezzi dai magazzini dell’officina dell’Arcese Trasporti per rivenderli ad aziende compiacenti.

    A seguire, false fatturazioni da parte delle stesse aziende esterne su presunte compravendite di materiali e lavori di manutenzione in realtà mai compiuti sui mezzi di Arcese. Al bresciano indagato, il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Rovereto, accogliendo la richiesta della procura, ha sequestrato 425 mila euro di cui 200 mila su un conto corrente aperto nella provincia trentina, una casa da 180 mila euro sul lago di Garda bresciano, un’auto e otto moto.

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