Morto Cristian Corso, due medici indagati e autopsia

Atto dovuto della procura di Napoli verso i professionisti del Santobono che per primi avevano assistito il piccolo residente nel bresciano. Venerdì esame.

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    (red.) Sarà eseguita venerdì 5 gennaio l’autopsia sul corpo del piccolo Cristian Corso, il bambino di 3 anni morto venerdì mattina 29 dicembre all’ospedale Santobono di Napoli, 24 ore dopo essere stato dimesso dalla stessa struttura partenopea. Nel frattempo la procura della città, che ha aperto un’inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto i due medici che giovedì 28, per primi, avevano assistito il bimbo. Cristian, residente con la famiglia da alcuni anni a Bagnolo Mella, nel bresciano, si trovava con i genitori e la sorella a Ercolano, nel napoletano, in casa dei parenti per le feste di Natale.

    Quel giovedì 28 dicembre aveva accusato dolori addominali, fastidi respiratori e diarrea tali da essere condotto dai genitori in ospedale. Gli era stato prescritto un farmaco, ma con la disposizione di farsi curare di nuovo entro le successive 24 ore. Peccato che dopo la dimissione e senza alcun ricovero, il bambino fosse tornato la mattina dopo in arresto cardiaco in ambulanza e ormai privo di vita. Di fronte a questa disgrazia, anche l’ospedale ha avviato una commissione interna per un’indagine, mentre quella ordinaria è affidata al procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio.

    All’esame autoptico saranno presenti i consulenti della procura e quelli nominati dagli avvocati della famiglia. Si vuole capire cosa non abbia funzionato nell’assistenza del bambino. Nel frattempo è confermato che il piccolo sarà tumulato nel cimitero di Bagnolo Mella. Si è poi diffusa anche una voce tra chi cercherebbe denaro per aiutare la famiglia. Ma i genitori smentiscono e parlano solo di una colletta tra parenti per sostenere le spese legali.

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