Circoli privati e dehors, lotta e multe da Loggia

Una decina di associazioni multate con 1.000 euro: servizi a non tesserati e con prezzi da concorrenza. Solleciti di pagamento canone a locali "morosi".

Più informazioni su

    (red.) Venerdì 15 dicembre a palazzo Loggia a Brescia l’assessore comunale alla Rigenerazione Urbana Valter Muchetti con la Polizia locale ha presentato i risultati di un’attività di controllo sui circoli privati della città. E’ stato così scoperto che diverse realtà che dovrebbero essere solo associative, in realtà facevano una vera e propria concorrenza agli altri bar e locali. In tutto all’ombra della Loggia sono stati mappati 94 circoli, di cui 62 funzionanti e il resto che di fatto hanno chiuso i battenti.

    Proprio sulla sessantina di attività la Polizia locale attraverso il Nucleo Commerciale e Giudiziaria con lo Sportello unico delle attività produttive e l’Agenzia delle Entrate ha voluto compiere delle verifiche. Sulla base delle segnalazioni, una ventina sono le realtà che hanno avuto bisogno di indagini più mirate nei controlli di sera e di notte. Tra queste, la metà ha ricevuto una sanzione da 1.032 euro per irregolarità fiscali e violazione delle normative sulla concorrenza. La legge per i circoli privati, infatti, prevede che le attività vengano svolte senza fini di lucro e rivolte solo ai soci. Invece, si è verificato che quanto veniva servito, tra cibo e da bere, era diretto anche ai non tesserati e con prezzi più alti rispetto a bar e ristoranti della città.

    E nel mirino sono finiti anche i dehors, cioé i plateatici usati dai locali occupando il suolo pubblico esterno alle attività. Strutture che in parte sono state addirittura chiuse in piazza Arnaldo per qualche giorno per aver preso troppo spazio più di quello autorizzato. Tra centro storico e prima periferia ne sono stati mappati 573 e di questi 20 non sono ancora in regola con il pagamento della concessione. Tanto che l’assessore Muchetti ha sottolineato di aver mandato gli avvisi di richiesta di messa in regola, altrimenti potrebbe scattare la revoca del permesso o la rimozione coatta del dehor. Negli ultimi anni il Comune è riuscito a incassare 700 mila euro da chi aveva evaso la tassa.

    Più informazioni su

    Commenti

    L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.