Lettere al direttore

Gufi nel Locale? “Marketing del Medio Evo”

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    Nel Bresciano un bar ha avuto questa trovata da marketing del Medio Evo e di pessimo gusto: detenzione di rapaci notturni vivi in un locale illuminato, rumoroso e pieno di persone. Parlano di rispetto ma è chiaramente e indiscutibilmente un atto di maltrattamento e sfruttamento animale, la Lac Brescia ha segnalato questa infelice “pensata” ai carabinieri forestali, ATS e alla polizia provinciale e si riserva ogni azione necessaria contro questa spregevole iniziativa  incompatibile con il benessere animale.

    La crudeltà di bracconieri patologicamente stupidi e impotenti è sotto gli occhi di tutti: solo nella provincia di Brescia ogni anno muoiono decine di rapaci diurni e notturni, specie particolarmente protette abbattute per puro sfregio e crudeltà dalle doppiette. Molti altri vengono uccisi con esche avvelenate o con trappole: vengono considerati dei “competitori” dai cacciatori perché si nutrono di animali che essi ritengono “selvaggina”, cioè prede di loro proprietà esclusiva.

    Ma purtroppo vi è un nemico ancora più insidioso del cacciatore-bracconiere,  nei cui confronti la società attuale possiede spesso una visione del tutto distorta. Si tratta di persone che possiedono rapaci anche rarissimi in cattività; che costringono delle creature che possono percorrere anche più di cento chilometri in un giorno a vivere rinchiusi in voliere o su trespoli. Il falconiere dichiara di amare i suoi animali ma, ammesso che lo creda davvero, il suo è un amore distorto e morboso:   fanno esibire i propri animali in mezzo a folle vocianti e mostrano una visione malata del legame che unisce uomo e rapace, una visione che presuppone il possesso dell’animale e il suo utilizzo per pura vanità o per uso venatorio o come in questo caso, per lucro.

    Ufficio Stampa LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia Onlus, Sezione Brescia

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