Sicurezza Brescia, riunione comitato in prefettura

Dopo i casi di piazza Tebaldo Brusato e "Striscia la notizia" in stazione, martedì un vertice per affrontare il tema. E arriva la denuncia della Polizia.

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(red.) Da una parte le azioni di gruppi di giovani teppisti tra piazza Tebaldo Brusato e in altre zone della città, compresa l’ultima, seppur sporadica, rissa tra adolescenti in piazza Vittoria. Dall’altra, lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti diventato un caso nazionale, quello di Brescia, attraverso le telecamere di “Striscia la notizia”. Per questo motivo, per martedì 12 dicembre a mezzogiorno il prefetto Annunziato Vardé ha deciso di convocare le forze dell’ordine per una riunione del comitato sulla sicurezza e l’ordine pubblico provinciale. Saranno trattati gli episodi registrati soprattutto tra la stazione ferroviaria, il Carmine, piazza Tebaldo Brusato, via Milano e piazza Arnaldo.

A proposito dei casi avvenuti in piazza Tebaldo, proprio di fronte al comando provinciale dei carabinieri, l’assessore comunale di Brescia alla Sicurezza Valter Muchetti ha parlato di “fuori luogo definire la presenza di baby gang”, così come avevano detto anche le forze dell’ordine. In questo scenario, parlando invece di sostanze stupefacenti, è intervenuto anche il sindaco Emilio Del Bono. Dai microfoni della radio collegata al Giornale di Brescia, il primo cittadino ha sottolineato che non bastano i controlli e la repressione per debellare il fenomeno. Ma serve anche un piano di prevenzione con la Regione Lombardia e l’Agenzia di Tutela della Salute cittadino. Coinvolgendo anche i dirigenti scolastici per i quali “i controlli delle forze dell’ordine tra le aule non sono di cattiva pubblicità per l’istituto, ma una misura di prevenzione”. E sottolinea di essere a disposizione, come massimo rappresentante del Comune, insieme alla Polizia locale, a lanciare la sfida allo spaccio, anche con degli Stati generali dedicati.

Su questo tema e sulla sicurezza è giunta anche la posizione del Sap, il sindacato autonomo di Polizia che precisa come le prese di posizione e le critiche siano arrivate da questo fronte ben prima che giungessero le telecamere del telegiornale satirico di “Striscia”. “Subito più uomini e più mezzi alla questura di Brescia o la sicurezza sarà a rischio” chiedono gli agenti direttamente al ministero dell’Interno. E parlano anche di condizioni “non più gestibili”. “I compiti investigativi e di ordine pubblico della nostra provincia sono quelli delle grandi metropoli italiane. La risposta del questore e del personale è sempre stata all’altezza, ma in futuro nulla è garantito”.

Le prime denunce del sindacato di polizia risalgono al luglio del 2016 e a febbraio 2017 con la consegna di un documento al capo della Polizia Franco Gabrielli. Nel 2016 erano stati assegnati altri 13 poliziotti, ma non sufficienti per coprire chi era andato in pensione o si era trasferito. Durante l’anno in corso, il 2017, sono arrivati nuovi sovrintendenti ma tra quelli che erano già in servizio. “Dal 2010 al febbraio 2017 la questura conta su 71 dipendenti in meno (-16%) e una carenza di organico del 39% alla polizia giudiziaria. Una diminuzione che ha depauperato tutti gli uffici” si legge in una nota del Sap. E con l’aumento dei pensionamenti non si riesce a coprire l’organico, obbligando gli operatori a “turni massacranti” e per giunta con “straordinari non pagati” oppure “trasferte rimborsate dopo otto mesi e strumentazioni risalenti agli anni ’80”.

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