Condanne (con polemica) per i ladri di bancomat

Patteggiamenti di massa di alcuni anni. E un residente italiano che aveva sparato a uno dei malviventi per farli scappare dovrà scontare una pena maggiore.

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    (red.) Nella giornata di lunedì 4 dicembre il tribunale di Brescia ha ospitato un’udienza nell’ambito di un processo dopo l’arresto di quattordici persone, di cui nove rumeni e cinque moldavi, che nel 2016 avevano messo a segno una serie di furti con botti ed esplosioni ai bancomat della provincia di Brescia e non solo. A indurre il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ad aprire l’indagine, come scrive il Giornale di Brescia, era stato uno dei malviventi, Cristian Filimon, 20 anni, che era stato trasportato dagli amici connazionali in un ospedale in Romania. Cosa gli era successo?

    Nella notte tra il 29 e 30 gennaio di quell’anno, lui e gli altri componenti della banda avevano compiuto un colpo ai danni della filiale della Bcc Colli Morenici del Garda a Calcinatello, nel bresciano. Un residente, Giuseppe Chiarini, aveva sentito i rumori e quando si è affacciato dalla finestra notando che la banda stava caricando la cassa depredata su un furgone, aveva esploso dei colpi di fucile contro Filimon, ferendolo. Da lì la fuga, poi la corsa in ospedale in Romania dove il giovane, mentendo su disposizione degli amici ladri, ha rivelato di essere rimasto coinvolto in una rissa con altri connazionali nel bresciano. Da lì, anche attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, si è aperta l’inchiesta approdata poi in tribunale.

    E lunedì il giudice ha emesso la sua sentenza concordando una serie di patteggiamenti per la banda, ma anche una condanna per Chiarini con l’accusa di tentato omicidio per aver fermato uno dei ladri e si è anche visto revocare il porto d’armi. Le pene? 2 anni e quattro mesi, sospesa, per il 20enne, mentre l’italiano dovrà scontarne 2 anni e otto mesi. 4 anni e otto mesi, invece, per il capo clan Nulu Phirib, altri quattro con 3 anni di reclusione e un altro per 4 anni. Altri tre componenti della banda, invece, al momento restano liberi per un vizio di forma perché non si sono visti notificare la chiusura delle indagini.

    Quindi tutto torna al magistrato Cassiani. Secondo l’accusa, il gruppo criminale avrebbe colpito diversi bancomat della provincia, tra Calcinato, Cellatica, Mairano, Brescia, Dello, Leno, Flero, Carpenedolo, ma anche nel mantovano e veronese. E in questa situazione c’è lo sconcerto di Chiarini che rischia di dover anche pagare i danni al giovane malvivente ferito, oltre a dover espiare una pena maggiore. D’altronde erano stati gli stessi ladri a dire quale clima ci fosse in Italia. “Tanto qui fai un po’ di carcere, ma poi sei libero” si dicevano tra loro intercettati.

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