Bracconaggio, altri dieci denunciati in pochi giorni

A Sabbio Chiese fermato un uccellatore che aveva piazzato trappole. Per il resto, altre operazioni condotte dai forestali tra Valsabbia, Garda e la Bassa.

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(red.) Nuove operazioni contro il bracconaggio nei giorni precedenti a martedì 21 novembre da parte dei carabinieri forestali in Valsabbia, nel bresciano. Il risultato finale è stato di dieci persone denunciate tra chi catturava specie protette, altri che usavano anellini contraffatti, oppure con le trappole o ancora chi cucinava lo spiedo per i clienti ma usando uccellini vietati. Uno di questi interventi ha impegnato i forestali di Vestone per un uccellatore a Levrange di Pertica Bassa. Infatti, un bracconiere piazzava delle trappole tra fienili e orti, oppure altri strumenti più nascosti che installava di notte per non farsi vedere durante il giorno.

Ma domenica 19 novembre gli è andata male, perché all’alba quando si è presentato per raccogliere gli animali attratti dalle “sep” e armato di fucile si è trovato i carabinieri che lo attendevano da diverse ore. Per lui è scattata una denuncia oltre al sequestro dell’arma e delle trappole. I militari di Vobarno, invece, si sono mossi sabato a Casale di Agnosine denunciando padre e figlio. Il primo era capannista ed è stato beccato dopo aver abbattuto un uccello di specie protetta e aver sette richiami vivi leciti, ma catturati in modo illegale. Il figlio, invece, con la caccia vagante nei pressi del capanno aveva ucciso un fringuello.

Per il resto, sempre i carabinieri di Vobarno hanno fermato un cacciatore vagante che usava un richiamo acustico, aveva abbattuto specie protette e aveva 98 proiettili da caccia in auto. A Padenghe beccati due capannisti con richiami vivi e anelli manomessi e a Soiano fermato un uomo che aveva posto due collari elettrici ai propri cani. Altri richiami acustici e specie protette abbattute scoperti tra tre bracconieri a Calvisano.

I forestali di Gavardo, invece, hanno cercato di salvare uno sparviere impallinato a Botticino e con i Nas hanno controllato cosa contenessero gli spiedi mangiati nei ristoranti. Un titolare è stato denunciato a Sopraponte di Gavardo per usare tordi nei piatti, abbattuti con metodi a pagamento e un altro per prodotti alimentari scaduti. A Serle, infine, un barista è stato fermato perché stava preparando lo spiedo con uccelli vietati in uno spazio piccolo e senza autorizzazione.

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