Export: investire in Russia con quattro fattori positivi

Il mercato russo e i consumi sono in netta ripresa. Scenari positivi anche per le realtà che stanno pensando a internazionalizzarsi. Italia secondo partner commerciale europeo.

di Marina Permina e Tehara Di Stefano
La Russia si sta avviando verso una sempre maggiore modernizzazione e diversificazione dell’economia, ciò apre opportunità strategiche per le aziende interessate a entrare in questo Paese. Oggi il mercato russo non è più considerato solo come sbocco per i prodotti finiti, ma anche come base per la produzione di beni destinati ai mercati euroasiatici.
La Federazione Russa è, da sempre, un partner di grande rilevanza per l’Italia: nel 2017 il Belpaese si conferma il secondo partner commerciale europeo della Russia, seconda solo alla Germania.
Le imprese italiane che scelgono, oggi, il mercato russo come mercato di destinazione dei propri prodotti trovano oggi condizioni favorevoli dovute a:

1. Riapertura del mercato: da marzo 2014 l’Unione Europea ha dato il via ad una serie di misure restrittive, di molteplice natura, nei confronti della Russia che hanno di fatto causato l’interruzione per molti anni degli investimenti e dei rapporti commerciali con il paese. Oggi, il processo di riapertura del mercato si è quasi completato, rimangono ancora chiusi i settori dei beni agricoli e alimentari, per cui è prevista la riapertura nel secondo semestre del 2018.
La Russia sta via via riaprendo le porte alle imprese straniere, e sta mettendo in atto politiche che hanno l’obiettivo di facilitare gli investimenti esteri sul proprio territorio, sia commerciali che produttivi.

2. Condizioni macroeconomiche: molti esperti hanno rilevato un’accelerazione della ripresa economica russa nel secondo trimestre del 2017. Secondo i calcoli preliminari, il PIL in questo periodo è aumentato dello 0,5% e si prevede il raggiungimento dell’1,3-1,5% su base annua.
Questo incremento è avvenuto, prevalentemente, grazie alla ripresa del settore delle costruzioni e al fiorire di nuove aziende produttive russe supportate fortemente dal Governo durante il periodo dell’embargo.

3. Dimensioni del paese: la Russia è geograficamente la regione più estesa al mondo (17 milioni di km quadrati di estensione) e sul suo territorio vivono quasi 145 milioni di persone. L’affermarsi, in questi ultimi anni, di una classe media e la crescita di un relativo benessere economico nella società hanno fatto sì che i consumatori risultino oggi particolarmente recettivi nei confronti dei prodotti di qualità offerti da molte aziende italiane.

4. Profondo e consolidato apprezzamento dei prodotti italiani: il Made in Italy rimane sinonimo di qualità ed eleganza, per il consumatore medio russo, in particolare per il settore del luxury (gioielli, imbarcazioni e auto ma non solo), il settore della moda (ad es. abbigliamento, calzature, accessori), il settore farmaceutico (prodotti di base e preparati farmaceutici), mobili e interior design.

Per le aziende che decidono internazionalizzarsi in Russia investendo nel paese attraverso stabili strutture produttive e/o commerciali, i vantaggi sono:
1. Creazione delle Zone ZES: le Zone Economiche Speciali sono dei veri e propri parchi industriali, nati con l’intento di agevolare l’attività delle aziende residenti, offrendo una burocrazia più “leggera”, agevolazioni fiscali, garanzie giuridiche e disponibilità di risorse umane;

2. Nascita dell’Unione Economica Eurasiatica: l’UEE è l’unione economica tra Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan che, sul modello dell’Unione Europea, ha lo scopo di creare un’area di libero scambio di merci, persone e capitali. Sono stati aboliti dazi e dogane per agevolare gli interscambi commerciali tra i paesi, creando un mercato potenziale di circa 200 milioni di consumatori;

3. Disponibilità di risorse: il territorio russo dispone di un’altissima quantità di risorse e di materie prime naturali (gas, petrolio, legna, metalli, ecc.) che sono a disposizione delle imprese ad un costo modesto. Anche il costo dell’energia elettrica è molto basso (0,031 euro per kWh) rispetto al costo medio applicato negli altri paesi europei (0,183 euro per kWh);

4. Accesso ad appalti: gli appalti per le opere pubbliche sono per legge vietati alle imprese estere, mentre con una società di diritto russo è possibile accedere a lavori pubblici ordinari e straordinari;

5. Incentivi agli investimenti: le istituzioni regionali e le amministrazioni locali favoriscono gli investimenti esteri, in particolare quelli collegati al trasferimento di know-how e tecnologie, garantendo incentivi statali ed un regime fiscale agevolato;

6. Incentivi all’export: il Governo Russo sostiene l’export delle aziende operanti sul proprio territorio, attraverso contributi ed incentivi fiscali alle esportazioni;

7. Capitale umano: il costo dei salari è di gran lunga più basso rispetto a quello italiano, soprattutto fuori delle grandi città.

8. Sistema bancario: una presenza significativa di banche italiane sul territorio che supportano le imprese nel loro processo di internazionalizzazione in Russia, supportando gli investimenti con tassi agevolati ed assicurazioni sul credito.

Marina Permina e Tehara Di Stefano sono consulenti dell’Area Internazionalizzazione della Benedetti&Co, che opera in questo mercato attraverso i propri esperti di nazionalità russa e che ne conosce logiche e dinamiche commerciali.  

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