Export: i 5 mercati dove la meccanica spinge

La provincia di Brescia, proprio come tutta la Regione, ha una vocazione particolare per questo comparto, che sta facendo da traino a tutto il sistema del made in Italy.

di Tehara Di Stefano
L’industria metalmeccanica riveste un ruolo particolarmente rilevante per l’economia italiana, contribuendo in modo determinante alla crescita del Paese e al mantenimento dei livelli di competitività dell’intero comparto industriale a livello globale.
Secondo un recente studio di Federmeccanica, quello metalmeccanico è un settore altamente strategico per l’Italia: nel 2016 ha registrato una crescita della produzione del 2,4%, occupando circa 1,6 milioni di addetti, posizionandosi al secondo posto in Europa dopo la Germania.
L’industria metalmeccanica italiana, inoltre, produce un valore aggiunto per circa 100 miliardi di euro e genera circa l’82% della produzione italiana definita ad alta e medio/alta tecnologia.
Le aziende italiane del settore esportano ogni anno quasi 200 miliardi di euro, ed un contributo fondamentale a questi risultati lo si deve alla Lombardia, che con 44 mila imprese metalmeccaniche, risulta essere la regione italiana con il più elevato numero di aziende nel comparto.
Ma quali sono i principali mercati di sbocco a cui le aziende metalmeccaniche italiane possono rivolgersi per esportare i propri prodotti?

1. Stati Uniti D’America: al primo posto il mercato USA, che nel 2016 ha importato dal mondo più di 970 miliardi di dollari di macchinari, di cui 1,3 miliardi dall’Italia. Dal 2014 al 2015 ha aumentato le importazioni provenienti dal mondo dell’1%, e dall’Italia del 9%. Inoltre, il paese sta, negli ultimi anni, attuando una forte politica di in-sourcing, riportando nuovamente in patria le aziende produttive che avevano delocalizzato. Essendo un paese ad alto potenziale, e avendo l’Italia una piccola quota del mercato (0,13%), le nostre imprese potrebbero avere ancora un ampio margine di crescita.

2. Cina: nonostante il rallentamento della crescita economica cinese, la Cina continua comunque ad essere il secondo importatore mondiale di prodotti metallurgici ed in particolare di macchinari (più di 658 miliardi di dollari nel 2016). Le esportazioni italiane verso questo paese sono aumentate dal 2014 al 2016 del 10% per quanto riguarda i prodotti in metallo, e del 19% per i macchinari, raggiungendo un valore complessivo superiore a 8,4 miliardi di euro.

3. Francia: la Francia per l’export italiano di macchinari e beni metallurgici rappresenta il terzo mercato per valore. Il paese importa ogni anno dal mondo circa 200 miliardi di dollari di macchinari. Nel 2016 ha importato dall’Italia 2,7 miliardi di euro di prodotti metallurgici e 2,3 miliardi di euro di macchinari. Il potenziale di mercato evidenziato da questi dati, le forti relazioni economiche che legano i due paesi, la vicinanza geografica, rendono il paese estremamente attrattivo per le aziende italiane che operano nel settore.

4. Germania: le aziende tedesche hanno importato nel 2016 prodotti della metallurgia dal mondo per un valore di circa 400 miliardi di dollari. Nonostante il paese sia un forte produttore di beni di questo comparto, e che le importazioni di macchinari e beni metallurgici dal mondo siano in calo (-9% dal 2014 al 2016), la Germania entra in questa classifica per il ruolo di primo piano che l’Italia assume come suo partner commerciale. Sul mercato tedesco vengono, infatti, venduti ogni anno circa 13 miliardi di euro di macchinari e prodotti in metallo Made in Italy. Il primo comparto ha registrato una crescita media nel periodo 2014-16 del 16% ed il secondo comparto del 2%.

5. Russia: la Russia è un grande importatore di macchinari industriali, e l’Italia detiene il quarto posto dopo Germania, Cina e USA nella classifica dei maggiori esportatori, con un valore di 3,4 miliardi di euro nel 2016. Inoltre, nei primi 6 mesi del 2017, l’Italia ha esportato 2,3 miliardi di euro di prodotti della metallurgia, in crescita rispetto all’anno precedente. La recente riapertura del mercato russo, dopo le sanzioni applicate da USA e Unione Europea, la stabilizzazione del rublo e l’uscita del paese dalla crisi, sono elementi che ci possono far prevedere che nel prossimo futuro questo paese tornerà ad essere un importante mercato a cui le aziende manifatturiere potranno rivolgersi.

Tehara Di Stefano, Area Internazionalizzazione Benedetti&Co
Benedetti&Co con i suoi professionisti, opera in questo settore da anni e ne conosce le logiche e le dinamiche commerciali, aiutando e sostenendo le aziende italiane nei loro percorsi di penetrazione e consolidamento sui mercati internazionali. 

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