San Zeno, un altro bracconiere denunciato

I carabinieri forestali hanno trovato nel roccolo del cacciatore un impianto stereo e richiami acustici, 100 metri di reti e 300 tra uccelli vivi e morti.

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    (red.) Un altro episodio di bracconaggio nel bresciano è stato segnalato sabato 28 ottobre da San Zeno Naviglio. Un cacciatore aveva realizzato nel suo giardino un appostamento fisso per colpire gli uccelli, ma aveva anche allestito un vero e proprio impianto stereo dotato di casse e con richiami elettroacustici illegali. Il suono avrebbe attirato le specie volatili che poi restavano bloccate in 100 metri di reti da uccellagione trovate nella disponibilità del bracconiere.

    E’ solo l’ultimo ennesimo intervento condotto dai carabinieri forestali dell’ex Noa nell’ambito dell’Operazione Pettirosso. Oltre all’impianto acustico, sono stati trovati 200 uccelli vivi di specie protette tra tordi, lucherini, frosoni e fringuelli. Tutti senza anelli di identificazione e quindi presi in modo illegale.

    Nel congelatore del roccolo c’erano altri 100 volatili morti, rimasti intrappolati nelle reti oppure abbattuti con il fucile del cacciatore. L’arma è stata sequestrata, gli esemplari vivi sono stati liberati nella natura e il bracconiere ha incassato una denuncia per diversi reati.

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