Sentenza Carmine, altri residenti in tribunale?

C'è preoccupazione nel quartiere dopo che Comune è stato condannato a risarcire per rumori nella zona della movida. Potrebbero arrivare nuove limitazioni.

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(red.) La sentenza del tribunale civile di Brescia che ha condannato il Comune a risarcire con 50 mila euro Gianfranco Paroli (fratello dell’ex sindaco Adriano) e la moglie per gli schiamazzi da movida al Carmine, sta portando i primi timori al quartiere. La Loggia ha già predisposto il ricorso contro la sentenza che tra l’altro si riferisce a vicende del 2012, quando sull’area spesso arrivavano giovani ubriachi e in preda alle urla.

Ma in cinque anni la situazione è decisamente cambiata, come dicono dall’associazione “Carmentown” che opera sul quartiere. Il problema è che la sentenza, oltre a rappresentare un caso nazionale, potrebbe indurre altri residenti a fare ricorso alla giustizia. Dal comitato del quartiere si dicono molto preoccupati perché tutto questo potrebbe di nuovo penalizzare la zona.

“Eravamo contrari all’ordinanza del Comune che limita gli orari di chiusura dei locali e vieta il consumo del cibo in strada. Ora abbiamo paura che il fenomeno positivo abbia nuove limitazioni” dicono dalla zona della movida. Ma si parla anche di buoni rapporti con i vicini e comunque si sottolinea come i rumori possono essere presenti solo in alcune sere dell’anno, magari soprattutto i weekend.

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