Bozzoli, tra centro dentistico e un altro testimone

Il 25 settembre a Mazzano si aprirà lo studio medico sognato dall'imprenditore scomparso e portato avanti dal figlio. Verso un'altra svolta nelle indagini.

(red.) Si torna in qualche modo a parlare di Mario Bozzoli e di Giuseppe Ghirardini intorno alla vicenda ancora tinta di giallo dell’8 e 15 ottobre del 2015. Il primo, imprenditore dell’omonima fonderia di Marcheno, nel bresciano, scomparve nel nulla e resta aperta l’inchiesta per omicidio volontario e distruzione di cadavere a carico dei nipoti di Bozzoli e degli operai Oscar Maggi e Aboakye. Il secondo, invece, dipendente della stessa azienda, venne trovato morto avvelenato a Case di Viso a Ponte di Legno. Per lui la procura bresciana resta ancorata sull’istigazione al suicidio.

L’occasione per parlare di nuovo dei due casi paralleli arriva da una notizia positiva e da un’altra che potrebbe dare una svolta alle indagini. La prima, di cui scrive il Giornale di Brescia, è l’apertura di un centro odontoiatrico in via Cavalieri di’Italia a Molinetto di Mazzano. Intitolato proprio a Mario Bozzoli, è al primo piano di una palazzina e aprirà i battenti il 25 settembre. E’ il progetto che l’imprenditore di Marcheno avrebbe voluto portare a compimento e ora portato avanti dal figlio Giuseppe di 21 anni, studente di Economia e Commercio all’università di Brescia. A dirigerlo dal punto di vista sanitario sarà il fratello Claudio di 28 anni, odontoiatra. All’interno ci sono una sala operatoria, dodici studi, aree per l’attesa e il relax e lavoreranno sette dentisti.

Al piano terra, invece, si prevede la costruzione di un poliambulatorio, altro sogno di Mario Bozzoli. Sul fronte delle indagini, come riporta Bresciaoggi citando la trasmissione “Quarto Grado” andata in onda venerdì sera 15 settembre su Rete 4, potrebbero esserci delle novità. Un cacciatore camuno residente vicino a dove è stato trovato morto Ghirardini, ha chiesto e ottenuto di essere sentito dagli inquirenti. Come è emerso dal programma tv, il presunto testimone avrebbe detto di aver parlato con l’operaio per qualche minuto prima della morte. E che lo stesso giorno un’auto con i vetri scuri sarebbe giunta sul posto e che avrebbe visto a bordo due degli indagati dell’inchiesta Bozzoli.

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