Brescia calcio in Ubi, Cellino: centro sportivo

Il presidente, alla presentazione della rosa nella sede del principale sponsor, ha detto che lo stadio "è opera pubblica, quindi non è una mia priorità".

(red.) Dopo lo “show” in conferenza stampa di presentazione del 18 agosto (qui il video) per il suo insediamento, anche giovedì 14 settembre, a distanza di un mese, il presidente del Brescia calcio Massimo Cellino non ha mancato di lanciare messaggi. L’occasione è stata la presentazione della rosa nella sede di Ubi Banca, principale sponsor delle rondinelle. Una delle questioni più importanti riguarda la ristrutturazione del Rigamonti, ma su questo tema Cellino ha “gelato” palazzo Loggia. “Non posso fare investimenti faraonici, la priorità sono le tasse e i debiti da pagare, oltre ai successi sportivi” ha detto nelle dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera.

Piuttosto, un centro sportivo dedicato rispetto al San Filippo che è una struttura pubblica aperta a tutti gli sportivi. “Devo prendere impegni solo a patto di poterli onorare e la costruzione di un centro sportivo moderno da mettere al servizio della squadra è un mio dovere, può permettermi di fare calcio in un certo modo e garantirmi degli utili. Al contrario – dice – lo stadio è un’opera pubblica e io non me ne faccio carico”. “Chi vedeva nel Rigamonti il business per il rilancio della società, è stato accolto in Comune, ma non da Ubi. Se dovessi fare un mio stadio di proprietà, allora anche il sindaco dovrebbe pagare il biglietto” ha aggiunto il presidente come battuta. Ma che non è piaciuta al primo cittadino che commenta di aver sempre pagato andando allo stadio.

Quindi Cellino punterà le proprie forze sul centro sportivo e non sul Rigamonti. E come ha sottolineato lui stesso, intende comportarsi nel modo in cui lo ha fatto a Cagliari. Quindi, comprare un terreno e costruire un centro dedicato “anche perché la qualità della rosa è più alta delle strutture che sono imbarazzanti. Ma quest’anno puntiamo a mantenere la categoria perché la squadra adesso non rappresenta un asset patrimoniale, devo farla mia”. E ha fatto i complimenti a Ubi perché “senza di loro in questo momento non si potrebbe nemmeno parlare del futuro del Brescia”. Intanto prosegue la campagna abbonamenti iniziata lunedì 11 settembre e che ha visto a giovedì arrivare a oltre 3.800 tessere, quasi 1.000 al giorno.

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