Strage, Tramonte contro estradizione Lisbona

Il condannato all'ergastolo per piazza Loggia si è opposto al provvedimento della giustizia portoghese. E' attesa la decisione. Vicino il ritorno in Italia.

(red.) Maurizio Tramonte, l’ex fonte Tritone dei servizi segreti e condannato all’ergastolo in via definitiva per la strage di piazza Loggia a Brescia, non vuole tornare in Italia. Nelle ore precedenti a mercoledì 26 luglio la Corte d’Appello di Evora, in Portogallo, ha autorizzato l’estradizione di Tramonte. Ma lo stesso condannato, che da un mese si trova nel carcere di Lisbona dopo l’arresto e come per sua facoltà, ha presentato ricorso alla Corte Suprema.

Tramonte era fuggito dall’Italia pochi giorni prima che la Corte di Cassazione si pronunciasse in modo definitivo sul carcere a vita nei suoi confronti e di Carlo Maria Maggi. Quest’ultimo sta già scontando la pena ai domiciliari in casa a Giudecca per motivi di salute.

L’altro imputato, invece, si era rifugiato a Fatima con l’intento di pregare, ma era stato destinatario di un mandato di arresto europeo che ha visto l’Interpol mettergli le manette e condurlo dietro le sbarre. Nei giorni successivi è attesa la decisione della Corte Suprema sul ricorso di Tramonte. Nel caso dovesse rigettarlo, le procedure burocratiche andranno avanti per riportare il condannato in Italia e fargli scontare la pena.

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