Capriolo, due straniere da Torino violentate

Un nigeriano rifugiato aveva scritto alle due giovani connazionali su Facebook proponendo loro un lavoro. Ma le ha segregate in casa, poi è stato denunciato.

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    (red.) Nella serata di giovedì 22 giugno a Capriolo, nel bresciano, i carabinieri locali si sono mossi nei confronti di un nigeriano 33enne, richiedente asilo per motivi umanitari e in Italia senza fissa dimora. I militari avevano avviato un’indagine dopo la denuncia arrivata da due donne connazionali contro l’africano. L’uomo, attraverso Facebook, mercoledì precedente aveva contattato le due donne di 21 e 26 anni, domiciliate a Torino e con un permesso di soggiorno in attesa di avere il riconoscimento di rifugiate.

    Il messaggio sul social era quello di una proposta di lavoro verso le due ragazze, ma in realtà era una scusa. Loro, credendo nella buona fede, erano salite su un treno verso Palazzolo sull’Oglio e da qui a piedi hanno raggiunto Capriolo. Qui hanno incontrato l’uomo, ma invece di parlare dell’occupazione, il 33enne ha portato le due in una casa abbandonata in periferia.

    Poi con la minaccia di un ferro da maglia le ha rinchiuse e violentate fino al mattino seguente. All’alba le due giovani, approfittando di un momento di disattenzione del connazionale, erano riuscite ad allontanarsi chiedendo aiuto a un passante che le ha inviate alla caserma dei carabinieri. Dopo le indicazioni fornite dalle vittime, i militari hanno individuato la casa abbandonata e fatto irruzione trovando l’uomo. Per lui è scattata la denuncia.

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