Caldo, sabato Brescia è città da bollino rosso

Fino a 35 gradi, ma percepita sfiora i 40. Campagna di prevenzione dell'Ats. Agricoltori in prefettura: acqua dal lago d'Idro sennò terreni sono a rischio.

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    (red.) Gli esperti del meteo hanno inserito Brescia tra le dieci città che sabato 24 giugno saranno da “bollino rosso” per il caldo. Nella nostra città la temperatura salirà fino ai 35 gradi, ma l’umidità farà percepire una sensazione peggiore, sfiorando i 40. E da questo punto di vista ci si muove su due campi, da una parte sulla salute e dall’altra sulla siccità e i terreni agricoli a rischio. Sul primo fronte venerdì 23 all’Agenzia di Tutela della Salute, in via Duca degli Abruzzi, è stata presentata una campagna con una serie di consigli per cercare di combattere il caldo.

    Soprattutto sabato, visto che sarà il giorno più “hot” in attesa che domenica 25 arrivino i previsti temporali per abbattere l’umidità. Piogge anche lunedì 26, mentre da martedì 27 dovrebbe tornare il bel tempo e con condizioni più accettabili. Tuttavia, nella seconda parte della settimana la calura tornerà a farsi sentire. L’Ats di Brescia ha anche presentato l’Anagrafe delle fragilità, una sorta di elenco di oltre 90 mila persone in tutta la provincia più a rischio per il caldo. Si tratta di anziani, bambini e malati cronici. Di questi, sono oltre 70 mila i casi più critici e tenuti monitorati da via Abruzzi. Non a caso durante la settimana le ambulanze sono dovute intervenire in tutta la provincia anche per casi di malori dovuti proprio al caldo e all’umidità.

    Il direttore generale dell’Ats Carmelo Scarcella ha sottolineato come questo periodo assomigli molto all’estate del 2003, una delle più calde degli ultimi anni. Partendo proprio da quell’esperienza, è stato stilato un programma di prevenzione dedicato e messo in funzione nei momenti di allerta, come sabato 24 da bollino rosso. Per quanto riguarda la siccità, invece, venerdì Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Cia hanno incontrato il prefetto Annunziato Vardé al Broletto. Gli hanno chiesto di farsi carico presso la Regione Lombardia per poter attingere acqua dal lago d’Idro sui 20 milioni di metri cubi.

    La situazione peggiore si respira nell’est bresciano, intorno al fiume Chiese che boccheggia e dove ci sono 30 mila ettari di terreni coltivati da parte di 10 mila aziende. Qui ci sono anche gli animali che, a causa del caldo, mangiano meno e producono anche fino al 40% in meno di latte. Le associazioni di categoria chiedono quindi di puntare sull’Eridio, altrimenti le riserve di acqua finiranno entro il 10 luglio (ci sarebbe bisogno fino al 31) e i terreni agricoli rischiano di restare a secco. Dalla prefettura arriverà quindi una segnalazione al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, mentre, come Parma e Piacenza, si valuta l’eventuale richiesta dello stato di calamità.

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