Morto sotto i ferri, pm: processo per tre medici

L'accusa chiede il rinvio a giudizio per tre addetti di Urologia della Poliambulanza di Brescia. Nel 2015 il decesso di Lorenzo Tomarchio durante operazione.

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    (red.) Svolta giudiziaria nella vicenda della morte di Lorenzo Tomarchio, il bresciano di 59 anni deceduto il 29 dicembre del 2015 alla Poliambulanza durante un intervento chirurgico per rimuovere un tumore. La procura di Brescia, infatti, come scrive Il Giorno citando fonti del tribunale, ha chiesto il processo per tre degli otto medici indagati e coinvolti quel giorno nel dramma. Era stato attestato come la causa dell’emorragia fosse dovuta a una rescissione accidentale di un’arteria.

    Per questo motivo i tre addetti di Urologia sono accusati di omicidio colposo per imperizia e negligenza. Per gli altri cinque indagati, invece, di cui tre chirurghi e due anestesisti, è stata chiesta l’archiviazione. Nei mesi precedenti alla richiesta di rinvio a giudizio, l’accusa formulata da Carlo Pappalardo aveva disposto una perizia che aveva accertato la situazione di imprudenza.

    In particolare, anche nel fatto che i tre medici operassero senza i chirurghi vascolari e la Tac del giorno precedente avesse accertato l’assenza di piani di intervento. E secondo i tecnici che hanno svolto la perizia, la rescissione dell’arteria poteva essere evitata. Non sarebbe stato usato nemmeno del sangue per coprire l’eventuale emorragia. La richiesta di processo segue l’indagine della procura avviata dopo un esposto presentato dai figli del paziente morto.

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