Villongo, investe e uccide stalker che l‘accoltella

Lunedì mattina Donatella Chiari ha travolto a morte ma in modo accidentale Agrou Bashmeta che l'aveva ferita davanti alla biblioteca del paese bergamasco.

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(red.) E’ stato ricostruito nei dettagli quanto è successo lunedì mattina 19 giugno a Villongo, nella bergamasca, dove un uomo è stato investito accidentalmente a morte da una donna che conosceva da anni e che sembra perseguitasse da tempo. I protagonisti della vicenda sono l’albanese 43enne Agrou Bashmeta, in Italia dal 1995 e carpentiere in una ditta di Vicenza, sposato e padre di due bambini di 7 e 12 anni. L’altra è, invece, Donatella Chiari, di 44 anni, dipendente della biblioteca del paese bergamasco dopo essere stata agente di polizia locale e attiva nell’ufficio Tributi, oltre che sposata e madre di un bambino.

I fatti ricostruiti si sono consumati tra domenica 18 sera e lunedì 19 mattina. Proprio la sera di domenica la donna si era rivolta ai carabinieri di Chiari, suo paese di residenza, quando aveva ricevuto minacce di morte dall’uomo al cellulare fino a essere inseguita e speronata in auto mentre con la donna ci sarebbe stato anche il figlio. Tra l’altro Donatella conosceva molto bene Agrou per averlo aiutato con una multa e da anni avevano instaurato una forte amicizia. Che però per lui voleva essere qualcosa di più, mentre per lei restava quel legame così com’era. La donna ai militari ha raccontato di essere sempre riuscita a tenere a bada l’uomo nonostante gli atteggiamenti di stalking che lui portava avanti, ma domenica la situazione era precipitata.

Tanto che i carabinieri avevano convocato in caserma il 43enne per vietargli di avvicinarsi alla donna. Il dramma si consuma poche ore dopo, lunedì mattina, quando Donatella aveva appena parcheggiato nel piazzale davanti alla biblioteca di Villongo. Ma nel momento in cui è scesa per raggiungere l’ufficio, si è trovata di fronte ancora l’uomo, stavolta armato di coltello. Lui l’avrebbe ferita a un braccio e inseguita fino a quando la donna è poi riuscita a rientrare in auto e a chiudersi dentro, mentre la furia ha portato il 43enne a rompere uno specchietto della vettura. A quel punto la donna ha messo in moto e in retro è uscita dal parcheggio, ma con quella manovra e sembra senza accorgersi aveva investito mortalmente l’uomo.

Questa, almeno, è la versione che la donna ha fornito al sostituto procuratore di Bergamo Gianluigi Dettori che indaga sulla vicenda e dopo che accanto al corpo dell’albanese era stato trovato il coltello. Per l’uomo è già stato dato il nulla osta alla sepoltura, mentre per la 44enne non è stata aperta alcuna indagine. Dopo la notizia di quanto successo, la famiglia dell’uomo si è ritrovata nella casa di via San Bernardino a Chiari e deve fare i conti con un altro lutto dopo quello di un fratello nel 2012. Bashmeta, tra l’altro, era finito anche nel mirino della giustizia per motivi di droga. Anche la donna, vigilessa fino al 2006 a Chiari per poi approdare a Villongo prima all’ufficio Tributi e poi in biblioteca, era stata accusata con una collega di aver manomesso un sistema elettronico sulle ore di lavoro. Ma dopo quanto successo lunedì ci si deve confrontare su una vicenda di stalking finita nel sangue.

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