Lettere al direttore

Parco delle Cave, Fondra: “Non ci sono tinte fosche”

Rispetto a quanto emerso recentemente su alcuni organi di stampa, secondo i quali la sezione di Brescia della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) lamenta una situazione critica per quanto attiene alla realizzazione del Parco delle Cave, si ritengono utili alcune considerazioni.

In proposito, devo dare atto che la predetta Associazione è stata protagonista, insieme a tante altre realtà associative e ai cittadini, nei percorsi di progettazione partecipata che hanno portato finalmente alla perimetrazione del Parco delle Cave.

È evidente che la perimetrazione di un parco non equivale alla realizzazione, ma ne costituisce il presupposto fondamentale. Fino al 2016 il Parco delle Cave ha rappresentato una suggestione, oggi è realtà, quantomeno nei presupposti giuridici definiti nel Piano di Governo del Territorio.

È vero che un parco può avere una infinità di vocazioni, da quella naturalistica integrale a quella sportiva o ricreativa. È altresì noto che i tanti portatori di interesse che hanno collaborato nei progetti di progettazione partecipata hanno diverse aspettative e sensibilità.

Il fatto che ci siano tante aspettative è l’indizio che questo Parco è intrinsecamente un bene della Comunità e diventerà quello che i cittadini vorranno.

Rispetto profondamente e in parte condivido le aspettative della Lipu ma non sono d’accordo con il quadro a tinte fosche delineato. A tal proposito mi permetto di dare qualche rassicurazione!

È vero, il progetto è di grandissima difficoltà e in continuo divenire, dove la politica deve fare sintesi degli interessi in gioco, spesso contrapposti.

In proposito, il Comune di Brescia (attraverso l’assessorato all’Ambiente, Verde e Cave e Protezione Civile coordinato dal sottoscritto, l’assessorato all’urbanistica coordinato dalla prof.ssa Michela Tiboni e il Consigliere delegato dal sindaco Fabio Capra) stanno presidiando attentamente la materia e gestendo i rapporti con i cavatori per addivenire nel più breve tempo possibile alla restituzione e alla fruibilità delle aree da parte dei cittadini.

 

 

Nel merito di alcune situazioni segnalate preciso quanto segue:

  1. I lavori in corso presso la ex cava nuova Beton non sono improvvisati ma seguono minuziosamente il progetto di recupero ambientale della cava approvato dal Consiglio Comunale di Brescia nel luglio 2012 e già condiviso con la progettazione partecipata conclusasi nel gennaio 2015.
  2. Si tratta della riprofilatura delle scarpate esistenti, con conseguente asportazione della vegetazione spontanea infestante. Le fasi successive consisteranno nella piantumazione  con specie vegetali autoctone, e poi nella creazione di percorsi ciclo pedonali e punti di osservazione protetti.
  3. Se è vero che le cave tendono a rinaturalizzarsi in modo spontaneo, l’intervento ragionato dell’uomo facilita questo processo indirizzandolo nella giusta direzione. Si precisa inoltre che la scarpata di ghiaia in cui è stata segnalata la presenza di nidi scavati da topini e gruccioni, è intatta e costantemente monitorata.
  4. Le fotografie pubblicate, riguardanti due diverse aree di cava , dimostrano la bontà degli interventi effettuati. Le scarpate appena riprofilate, assumeranno alla fine dei lavori, l’assetto di quelle già sistemate nel 2012.
  5. L’ufficio competente, è in continuo contattato con esperti del settore al fine di condividere le  linee operative da seguire per la sistemazione ambientale delle aree del parco. Non si escludono, ma anzi si auspicano ulteriori collaborazioni nella gestione e manutenzione delle stesse.
  6. L’estensione delle aree destinate a Plis e l’individuazione di nodi e corridoi della rete ecologica comunale, condotte peraltro con una visione d’insieme che travalica i semplici confini comunali, rappresenta la precondizione indispensabile per l’attuazione del progetto evitando l’insediamento di destinazioni urbanistiche incongrue con gli obiettivi di tutela e fruizione del territorio periurbano.
  7. Gli interventi di sistemazione delle cave danno attuazione al progetto di rete ecologica comunale che, in base al Pgt approvato nel 2016, sarà finanziato da un Fondo di compensazione, alimentato anche dai contributi generati dalle trasformazioni urbanistiche. L’attuazione di tali interventi consentirà all’Amministrazione comunale di procedere con il riconoscimento del Plis in sede provinciale e con la successiva definizione del programma attuativo degli interventi.

Tutta la struttura comunale, a partire dalle riconosciute professionalità del Museo di Scienze, e ovviamente il sottoscritto che ha delega politica in materia sono sempre a disposizione per ogni chiarimento e confronto di merito sia con la Lipu che con tutti gli altri stakeholder.

Prof. Gianluigi Fondra, Assessore all’Ambiente, Verde e Cave e Protezione Civile Comune di Brescia

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