Rogo Padenghe, due coniugi morti in auto

Potrebbe essere un duplice suicidio l'incendio che venerdì notte ha bruciato una vettura nel giardino di una villa. Senza tetto carbonizzato a Brescia.

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    (red.) I carabinieri stanno ricomponendo tutti i tasselli sull’incendio avvenuto nella notte di venerdì 19 maggio in via Guglielmo Marconi 9 a Padenghe sul Garda, nel bresciano. Si tratta di un’auto, un’utilitaria Citroen C4, parcheggiata e andata a fuoco nel giardino di una villetta privata intorno alle 4,30.
    All’interno i vigili del fuoco e i soccorritori intervenuti sul posto dopo una chiamata al 112 hanno trovato i corpi senza vita di una coppia di anziani. Sono un uomo di 72 anni e la moglie più vecchia di vent’anni.
    Secondo la prima ricostruzione dei militari, potrebbe essere stato l’uomo, dopo aver fatto salire la moglie sull’auto a Lonato, dove i due vivevano, a guidare fino a Padenghe e poi  ad appiccare l’incendio nel quale insieme alla coniuge aveva deciso di morire.
    Stando alla ricostruzione, infatti, il marito avrebbe parcheggito l’auto all’interno del giardino della villetta e poi sarebbe sceso per cospargere di benzina l’esterno e l’interno del veicolo. Infine, una volta rimessosi al volante, avrebbe dato fuoco alla vettura.
    Di fatto, quindi, si tratterebbe di un duplice suicidio sul quale gli inquirenti continuano le indagini, visto che al momento è escluso il coinvolgimento di altre persone.
    I due coniugi sono Thomas Nilsson, 72enne di origine svedese e la moglie italiana Rosa Morelli, che di anni ne aveva 92 e da tempo era gravemente malata. La coppia non aveva figli.
    A decine di chilometri di distanza, in via Vallecamonica a Brescia, si è verificato un caso simile, dove un uomo è stato trovato carbonizzato nel garage di una palazzina.

    In questo caso si tratterebbe di un dramma della solitudine che ha colpito un 46enne pachistano di 47 anni senza fissa dimora. Sembra che nella notte abbia trovato un rifugio e si sia addormentato su un materasso con la sigaretta accesa in bocca. Il mozzicone sarebbe poi caduto sul suo giaciglio provocando l’incendio dal quale l’uomo avrebbe tentato di fuggire, ma inutilmente.
    Poi si è accasciato al suolo finendo carbonizzato. L’allarme è stato lanciato nel momento in cui alcuni residenti delle palazzine vicine hanno notato del fumo uscire proprio dal garage. L’intervento dei vigili del fuoco ha permesso di spegnere il rogo, mentre i soccorsi si sono rivelati inutili. I militari stanno ricostruendo la vita dell’uomo e cercando di capire se sia stata effettivamente una disgrazia o siano coinvolte altre persone.

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