Delitto cognato, 18 anni per Bonazzoli in appello

Confermata anche in secondo grado la condanna per l'uomo di Gottolengo che nel 2014 aveva ucciso a fucilate il parente Giorgio Gobbi per debiti di gioco.

Più informazioni su

    (red.) Venerdì 19 maggio alla Corte d’Appello di Brescia sono stati confermati i 18 anni di condanna nei confronti di Luciano Bonazzoli per il delitto del cognato Giorgio Gobbi. Nella stessa udienza è stata, invece, ridotta la pena, dai 3 anni e quattro mesi ai 3 anni, per Edo Dolci, 50 anni, che si era disfatto del fucile usato da Bonazzoli per l’omicidio.

    I fatti erano avvenuti il 4 dicembre 2014 quando Bonazzoli, residente a Gottolengo, nel bresciano, aveva dato appuntamento al cognato Giorgio Gobbi nel piazzale di un’azienda a Viadana, nel mantovano. Avrebbe dovuto dargli i 150 mila euro di gioielli che si era fatto prestare, ma che in realtà aveva venduto per ricavare i soldi con cui ripianare diversi debiti di gioco.

    Al momento dell’incontro, quando era emersa la reale situazione, Bonazzoli aveva sparato con il fucile al parente. Poi, insieme a Roberto Infante, complice già condannato all’ergastolo, avevano nascosto il cadavere di Gobbi in un’auto a Parma. Il ritrovamento e le successive indagini avevano condotto fino a Bonazzoli e ai due complici.

    Più informazioni su

    Commenti

    L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.