Truffe con assegni falsi, svolti gli interrogatori

Venerdì il giudice ha sentito i cinque componenti della banda che ha compiuto una cinquantina di episodi per 400 mila euro. Chi resta in fermo e chi è libero.

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    (red.) Venerdì 21 aprile davanti al giudice delle indagini preliminari di Brescia Carlo Bianchetti si sono svolti gli interrogatori dei cinque componenti – quattro uomini e una donna – della banda che ha commesso una cinquantina di truffe nel nord e centro Italia. Con assegni e documenti, tutti falsificati, avevano comprato 400 mila euro di prodotti tra orologi, gioielli, bottiglie di vino alla cascina Clarabella di Iseo e persino alcuni cani.

    Mercoledì 19 aprile nei loro confronti sono scattate le ordinanze di custodia cautelare. Tra loro, un 59enne di Angolo Terme che viene considerato il leader del gruppo, condotto in carcere, resterà a Canton Mombello dopo il rigetto della sua richiesta di domiciliari. E’ tornata libera, invece, dopo gli arresti in casa, la compagna rumena.

    Un altro, considerato “solo” esecutore e che ha confessato di aver partecipato alle truffe, è stato scarcerato e si trova ai domiciliari. Per gli altri due componenti, infine, l’interrogatorio non ha cambiato la posizione: uno resta dietro le sbarre e l’altro agli arresti in casa.

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