Brescia, via Tartaglia, cronaca di un dramma

Oreste Artioli domenica notte avrebbe tagliato le vene alla moglie Marisa, ora grave in ospedale, poi si sarebbe gettato nel vuoto dal balcone di casa.

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    (red.) Non ci sarebbero dubbi sul fatto che il dramma avvenuto domenica notte 9 aprile in via Tartaglia, a Brescia, sia stato un caso di tentato omicidio e successivo suicidio. In ogni caso le indagini da parte degli inquirenti continuano per capire quanto sia successo. Dopo le 4,30 di domenica, infatti, un passante aveva notato disteso a terra, ormai deceduto, il corpo di Oreste Artioli, 79 anni, ex dirigente d’azienda tra Brescia e Milano. E’ stato proprio il passante, a quell’ora, a chiamare il numero unico di emergenza 112 per chiedere l’intervento dei soccorsi. Nel momento in cui sul posto sono arrivate due ambulanze e l’automedica, i sanitari hanno voluto subito raggiungere l’appartamento al sesto piano dello stabile al civico 51.

    Sul letto in camera c’era la moglie dell’uomo, Marisa Gualerzi di 78 anni, che aveva numerose ferite da taglio alle braccia ed è stata trasferita in gravi condizioni all’ospedale Civile di Brescia. Attualmente si trova ricoverata in Rianimazione. I successivi rilievi avrebbero accertato come l’uomo abbia tentato di uccidere la compagna e poi, pensando che la donna fosse deceduta, si è lanciato nel vuoto dal balcone. Il dramma si inserisce in un rapporto di coppia che in qualche modo era stato scosso dalla malattia della donna. Marisa Gualerzi, nel 2014, era stata colpita da una forma di Alzheimer che nelle settimane precedenti al fatto di cronaca si era aggravata.

    Tanto che le uscite di casa con il marito si facevano sempre più ridotte e l’anziana non riusciva più a muoversi, se non con la carrozzella. Una situazione che ha portato la coppia a uscire sempre meno da casa. Tra l’altro, sullo stesso piano dell’appartamento lavora e abita il loro figlio, Davide Artioli 40enne, avvocato civilista. Subito dopo il dramma, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Brescia allertati dai soccorsi hanno avviato le indagini.

    La salma di Oreste è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Civile di Brescia dove il magistrato ha disposto l’autopsia. Mentre si spera in un miglioramento delle condizioni per la donna. Nel frattempo la polizia scientifica ha raccolto l’arma da taglio usata dall’uomo e con cui avrebbe tentato di uccidere la moglie. E’ l’epilogo di un dramma, raccontato anche dai vicini di casa per il fatto che la donna non uscisse più proprio per quella malattia.

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