Montichiari, altra udienza processo Zanola-Gedit

Martedì in tribunale è stata sentita Daniela Grandi, titolare della discarica. Ha parlato di pressioni da parte del Comune per chiudere l'impianto nel 2009.

(red.) Martedì 28 marzo la prima sezione penale del tribunale di Brescia ha ospitato una nuova udienza nell’ambito del processo a carico dell’ex sindaco di Montichiari Elena Zanola. Si fa riferimento alla discarica Gedit e al modo in cui l’allora prima cittadina cercò di fermare l’attività. Nell’udienza è stata sentita Daniela Grandi, vedova di Marcello Gabana e attualmente titolare dell’impresa che si occupa del trattamento dei rifiuti. Nel corso della giornata del processo, sentita dal pubblico ministero Fabio Salamone, la Grandi ha spiegato dal suo punto di vista i rapporti complicati tra l’azienda e l’amministrazione comunale facendo riferimento a quel 2009.

A partire dal fatto che l’ex sindaco le aveva imposto di firmare una convenzione per la mitigazione ambientale del valore di 13,5 euro per ogni metro cubo di rifiuti stoccati. Quindi, parsa molto onerosa e fuori dal mercato per la proprietaria. Ha parlato anche di volantini che sarebbero stati emessi dalla stessa Zanola contro la Gedit e a favore della pallavolo nel momento in cui Gabana, allora patron della squadra, la trasferì a Monza. Successivamente, come ha raccontato ancora la Grandi, dal sindaco e dal vice Gianantonio Rosa sarebbero continuate le pressioni e le richieste per chiudere la discarica.

Poi sopralluoghi continui fino alla chiusura tramite un’ordinanza, ma che il Tar aveva riaperto. Oppure, il fatto che al posto della Gedit dovesse trovarsi un’altra azienda o che la stessa titolare della discarica dovesse cedere la gestione. Tra l’altro, è stato calcolato come la Gedit abbia dovuto spendere fino a 250 mila euro per perizie e analisi tecniche a livello processuale. Il procedimento è stato aggiornato al 18 luglio quando sarà sentita l’ex sindaco Zanola.

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