Mazzetta da imprenditore, finanziere indagato

Un sottufficiale della Guardia di Finanza di Brescia avrebbe incassato 450 euro per rendere positivo un controllo fiscale. Anche accesso abusivo ai sistemi.

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(red.) Un sottufficiale della Guardia di Finanza di Brescia è finito nei guai giudiziari. In un primo caso ha patteggiato 2 anni e otto mesi di reclusione per furto e ricettazione nell’ambito di un processo a suo carico. Ma a distanza di poche ore dalla decisione del giudice che ha accolto la richiesta del militare 37enne, si è aperta un’altra inchiesta. Stavolta per corruzione e accesso abusivo a sistema informatico per i quali risulta indagato. Ne dà notizia il Giornale di Brescia che segnala come il pubblico ministero Ambrogio Cassiani abbia notificato la chiusura delle indagini con l’emissione di due avvisi di garanzia.

Uno proprio al finanziere e l’altro a un imprenditore indiano. Secondo l’accusa, infatti, nel luglio del 2016 il militare avrebbe incassato dal datore di lavoro asiatico una mazzetta da 450 euro in contanti per rendere positivo a favore dello stesso imprenditore un controllo fiscale. A questo si aggiunge il fatto che il 37enne finanziere, tra marzo del 2015 e agosto del 2016 sarebbe entrato in modo abusivo nel sistema telematico per verificare la posizione di dodici persone e poi nell’Anagrafe Tributaria per altre sei persone.

Una situazione che aveva portato il magistrato Cassiani ad aprire un’inchiesta, arrivata alla conclusione con l’iscrizione nel registro degli indagati del finanziere e dell’imprenditore 52enne. Ora i due avranno 40 giorni di tempo per produrre una memoria difensiva o chiedere di essere sentiti dal pubblico ministero. Nel frattempo il comandante provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Arbore ha disposto la sospensione dell’incarico del militare.

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